“Più attenzione ai percorsi di prevenzione e cura delle malattie mentali a partire dall’adolescenza”. E’ la ricetta del ministro della Salute, Giulia Grillo, in occasione della Giornata mondiale sulla salute mentale che si celebra oggi ed è dedicata agli adolescenti. Dal 1992 ogni anno il 10 ottobre ha come obiettivo migliorare la consapevolezza nei confronti delle problematiche relative alla salute mentale e promuovere iniziative a supporto del raggiungimento del benessere psicologico. Per quanto riguarda l’adolescenza è necessario un cambiamento culturale, un ri-aggiornamento dell’antropologia dell’adolescente che sempre di più si isola, nel caso del maschio rifiutando relazioni sociali, mentre la femmina più facilmente condivide i propri problemi con altre coetanee evitando così rimeni estremi al proprio malessere. Un adolescente su 6 nella fascia di età 10-19 anni soffre di disturbi mentali. Inoltre, il 50% dei problemi inizia prima dei 14 anni, ma la maggior parte dei casi non viene rilevata e non viene trattata. E ancora: il suicidio è terza causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 19 anni. Sono questi alcuni dati di scenario che Onu e Oms hanno scelto per inquadrare la Giornata mondiale della salute mentale 2018, che si celebra il 10 ottobre, e che quest’anno è dedicata proprio agli adolescenti. L’Orgasnizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rileva che “non affrontare i problemi di salute mentale degli adolescenti ha come conseguenza la loro estensione fino all’età adulta, compromettendo sia la salute fisica che mentale e limitando le opportunità di condurre una vita appagante”. Il ministro Grillo entra nel dettaglio e spiega che “la metà di tutte le malattie mentali, come ci ricordano gli psichiatri, cominciano intorno ai 14 anni, l’adolescenza è terra di nessuno per le cure, dobbiamo fare molta più prevenzione. I ricoveri, i farmaci e le psicoterapie non bastano da soli per ottenere quell’integrazione sociale senza la quale non può esistere guarigione o comunque un miglioramento delle condizioni di vita del paziente. È necessario un cambiamento culturale per accettare la malattia mentale come possibilità esistenziale delle persone, accettando la diversità che rende unico ogni individuo”. In Gran Bretagna proprio oggi, dopo l’annuncio dei mesi scorsi, è stata formalizzata dalla premier britannica Theresa May la nomina di un viceministro (donna) incaricato di coordinare le politiche per prevenire i suicidi. La viceministra ‘contro i suicidi’, una dei numeri due del dicastero della Sanità, sarà Jackie Doyle-Price, ha precisato May, sullo sfondo di dati che nel 2017 hanno visto un calo del fenomeno nel Regno, ma comunque con 4500 casi di persone che si sono tolte la vita. Persone fra cui cresce del resto, come altrove nel mondo, il numero di vittime giovani e giovanissime: un motivo in più per dedicare questa Giornata Mondiale in particolare agli adolescenti, come deciso dall’Oms. A.B.