“Ogni giorno in Italia tanti di genitori non sanno più che storia inventarsi per dare da mangiare ai propri figli”. Possiamo fare qualcosa per loro? Certamente.
Sono circa 1,3 milioni i minori che nel nostro Paese vivono in condizioni di povertà assoluta, senza riuscire ad alimentarsi in modo adeguato. E la malnutrizione infantile, contrariamente a quanto si pensi, apre la strada all’obesità: nel nostro Paese un bambino su 3 è infatti sovrappeso o obeso a causa di abitudini alimentari non corrette e a uno stile di vita sedentario. Per garantire il giusto sostegno alle famiglie con bambini in condizioni di povertà e contrastare il problema della malnutrizione infantile, Helpcode Italia Onlus lancia la campagna di raccolta fondi ‘C’era una volta la cena’, realizzata con la consulenza scientifica dell’Istituto Gaslini di Genova e che ha ottenuto il patrocinio del Coni e della Lega pallavolo Serie A, e il sostegno della Lega arbitri e della Lega Serie A di calcio. Fino al 3 febbraio è possibile sostenere l’iniziativa inviando un Sms o telefonando da rete fissa al numero solidale 45585. La malnutrizione infantile, sottolineano i promotori, rappresenta uno dei maggiori problemi di salute pubblica nel mondo. Si tratta di un fenomeno complesso che presenta due facce: da un lato la denutrizione (nel mondo si contano circa 51 milioni di bambini gravemente denutriti), dall’altro l’obesità (negli ultimi 40 anni il numero di obesi nella fascia d’età 5-19 anni è più che decuplicato, passando da 11 a 124 milioni).
“Denutrizione e obesità non sono condizioni tra loro estranee – spiega Giorgio Zagami, presidente di Helpcode Italia – E’ molto probabile che una persona obesa abbia mangiato male durante la sua infanzia. Per questo vogliamo sostenere le famiglie, soprattutto quelle che si trovano in condizioni di difficoltà economica, per aiutarle a far mangiare bene i propri figli. La nostra campagna ha l’obiettivo di prevenire ed eliminare la malnutrizione infantile attraverso aiuti concreti e una maggiore educazione alimentare. Non vogliamo solo dare consigli e supporto concreto alle famiglie, ma vogliamo anche iniziare un dialogo diretto e costruttivo perché siamo convinti che comprendere sia un buon inizio per risolvere”.
Tanto nei Paesi ricchi quanto in quelli a basso reddito, il meccanismo alla base della correlazione tra povertà economica e obesità appare ormai consolidato: quando le risorse per il cibo scarseggiano e diminuiscono i mezzi per accedere a un’alimentazione sana, ci si affida ad alimenti meno salutari che possono portare a sovrappeso e obesità. Di fatto, dunque, la malnutrizione porta all’obesità che non è mai sintomo di opulenza, ma di dieta contrassegnata da un consumo preoccupante di cibo spazzatura, bevande dolci e gassate, alimenti con scarsi nutrienti e alto livello calorico.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è proprio la malnutrizione corresponsabile di oltre 3 milioni di tutte le morti infantili sotto i 5 anni (il 45%). I bambini e gli adolescenti affetti da obesità e sovrappeso, inoltre, sono esposti fin da piccoli a difficoltà respiratorie, problemi articolari, mobilità ridotta, ma anche disturbi dell’apparato digerente e di carattere psicologico. Obesità e sovrappeso diventano fattori di rischio per le principali malattie croniche che si sviluppano in età adulta. Chi è obeso da piccolo, infatti, lo è spesso anche da grande, con una maggiore probabilità di sviluppare precocemente fattori di rischio di natura cardiovascolare (ipertensione, malattie coronariche, tendenza all’infarto) e condizioni di alterato metabolismo (diabete di tipo 2 o ipercolesterolemia). Conseguenza di ciò è che, nella sola Unione europea, 2,8 milioni di morti all’anno sono dovute a cause associate con il sovrappeso e l’obesità.
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