Aperto in Vaticano il summit contro gli abusi. Papa Francesco chiede non solo generiche condanne ma proposte.
E’ iniziato alle nove con un momento di preghiera e le testimonianze delle vittime l’atteso summit dei presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, convocato dal Papa per la protezione dei minori nella Chiesa contro la piaga degli abusi. Nell’ Aula nuova del Sinodo, in Vaticano, sono presenti Francesco e oltre 200 invitati. Il tema di oggi è la responsabilità.
E “Concretezza” dev’essere la parola-chiave “dinanzi alla piaga degli abusi sessuali perpetrati da uomini di Chiesa a danno dei minori”, su cui il santo Padre chiede ai capi degli episcopati e degli ordini religiosi presenti di ascoltare “il grido dei piccoli che chiedono giustizia”, oltre a “trasformare questo male in un’opportunità di consapevolezza e di purificazione” e “cercare di curare le gravi ferite che lo scandalo della pedofilia ha causato sia nei piccoli sia nei credenti”.
Il Papa nella sua introduzione ha sottolineato che “il popolo di Dio si aspetta da noi non semplici e scontate condanne ma misure concrete ed efficaci”. Ha poi consegnato ai presenti alcune linee guida ricavate dalle proposte giunte durante la preparazione del summit e ha spiegato che si tratta di “un punto di partenza che non toglie la creatività di questo incontro”.
Francesco poi ha sollecitato l’ascolto del ‘grido dei piccoli che chiedono giustizia’ e prega per la ‘purificazione’ per ‘curare le gravi ferite’ causate dallo scandalo sia nei piccoli che nei credenti. E ricorda ai partecipanti al vertice ‘il peso della responsabilità’ che obbliga a una discussione ‘su come affrontare questo male che affligge la Chiesa e l’umanità’.
All’inizio dei lavori di questa prima giornata che ha per tema “Responsabilità”, dopo il discorso introduttivo di papa Francesco, sono state proiettate anche le prime video-testimonianze: di un uomo proveniente dal Sud America, di una donna africana, di un uomo dell’Europa dell’Est, di un uomo degli Stati Uniti, di un uomo asiatico.
Durante lo speciale “Diario di papa Francesco” su Tv 2000, l’emittente della Cei, è arrivata la rivelazione choc di don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco, durante lo speciale “Diario di papa Francesco” su Tv 2000, l’emittente della Cei. Don Vinicio ha denunciato pubblicamente gli abusi subìti da ragazzo in seminario da parte di altri sacerdoti. “Io mi sono salvato con questo pensiero: i vigliacchi erano loro non io. Non mi sono mai sentito vittima perché le persone malevoli, subdole e delittuose erano loro, adulti, presunti o veri educatori”, ha raccontato don Vinicio Albanesi. “Erano da mandare al diavolo – ha aggiunto – perché non erano degni. E tutto questo mi è rimasto dentro per 50 anni. Ma non ho avuto sensi di colpa e questo mi ha aiutato invece a guardare al sacerdozio con lo spirito aperto, solare, bello. Il messaggio di Cristo è un messaggio infinitamente propositivo. Sono a volte, non tutti per fortuna, alcuni ad averlo intristito e reso cattivo. Cristo ha difeso i bimbi, la samaritana, i ciechi, gli zoppi. Cristo ha guarito e c’è purtroppo invece chi con le parole provoca ferite e anche la morte”, ha concluso.
I casi di abusi sessuali su minori commessi in tutto il mondo da uomini di Chiesa sono migliaia. Statistiche complessive e aggiornate non ne esistono, ma mons. Charles Scicluna, già “promotore di giustizia” della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha annunciato oggi al briefing sui lavori del summit sulla Protezione dei minori, che la Congregazione sta lavorando all’elaborazione di un dossier statistico che dovrebbe essere diffuso “nei prossimi mesi” accompagnato da note di contesto. Nel settembre del 2009 l’arcivescovo Silvano Tomasi, allora osservatore permanente della Santa Sede all’Onu di Ginevra, dichiarò al Consiglio dei Diritti Umani che, stando alle ricerche interne, nel clero cattolico solo tra l’1,5% e il 5% era coinvolto in abusi sessuali su minori. Per Scicluna, tali stime sarebbero sovradimensionate rispetto al numero delle denunce di chierici accusati di abusi pervenute dalle singole diocesi all’ex Sant’Uffizio negli anni 2001-2010: esse avrebbero coinvolto circa 3.000 sacerdoti, dei quali propriamente pedofili circa un decimo. Secondo i dati della Chiesa cattolica a fronte di una popolazione media di circa 440.000 membri del clero nel mondo, i chierici colpevoli di abusi su minori risulterebbero all’incirca lo 0,67%, dei quali propriamente pedofili lo 0,067%.
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