Il Reddito di cittadinanza è da oggi realtà. Giunge finalmente ad attuazione – ad un anno dalle elezioni politiche del 2018 che decretarono il grande successo del M5S – la misura di contrasto alla povertà fortemente voluta dai grillini e in ragione della quale, specialmente al sud, hanno ottenuto il sostegno degli elettori.
Ma vediamo la misura nel dettaglio, partendo innanzitutto da chi sono i suoi destinatari: da oggi, 6 marzo, possono farne richiesta coloro che hanno un Isee inferiore ai 9.360 annui, un reddito familiare inferiore ai 6.000 euro per i single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia fino a 10.000 euro, un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore a 30.000 euro, un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro – e sono previsti anche limiti sul possesso di auto e moto di media cilindrata. I requisiti economici sono legati ad una scala di equivalenza che vale 1 per il primo componente della famiglia, 0,4 per ogni altro componente maggiorenne e 0,2 per i minorenni con un limite massimo a 2,1.
Quindi nel caso di una famiglia con due adulti e tre figli di cui due minori la scala di equivalenza sarà comunque 2,1 e il reddito familiare per avere l’integrazione al reddito non dovrà superare i 1.050 euro al mese (12.600 l’anno).
Potrà essere chiesto dai cittadini italiani o comunitari e dagli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno residenti in Italia da almeno 10 anni (gli ultimi due in via continuativa).
Il Reddito di cittadinanza, insieme al sussidio economico, prevede anche un percorso di inserimento nel mercato del lavoro che inizia con la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro di tutti i componenti della famiglia – sono esclusi i minorenni, i pensionati, i disabili o quelli impegnati in un’attività di lavoro o di studio.
Di cosa si tratta: fondamentalmente si tratta di un’integrazione al reddito familiare e potrà arrivare a 500 euro al mese (6.000 euro l’anno) per un single che ha un reddito pari a zero. Nel caso in cui la famiglia viva in locazione è previsto un contributo per l’affitto che può arrivare a 280 euro al mese. Per una famiglia con tre figli di cui due minorenni il beneficio potrà arrivare a 1.050 euro al mese nel caso di reddito uguale a zero. A questi si aggiungeranno fino a 280 euro se il nucleo vive in affitto. Se i componenti della famiglia hanno più di 67 anni il reddito di cittadinanza diventa pensione di cittadinanza.
Il sussidio viene erogato per 18 mesi rinnovabili dopo la sospensione di un mese.
E’ necessaria, oltre alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, l’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che può prevedere attività di servizio alla comunità, per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi nonché altri impegni finalizzati sempre all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale.
I beneficiari del Reddito hanno l’obbligo di comunicare all’ente erogatore entro quindici giorni, ogni variazione patrimoniale che comporti la perdita dei requisiti per il sussidio.
Dove fare domanda: è possibile inviare le domande o nelle sedi dei Caf, o online sul sito del Reddito di cittadinanza se si è in possesso dell’identità digitale Spid, o negli uffici postali compilando il modulo Inps. Il modulo è basato sulle regole del decreto in vigore, ma potrebbe essere modificato se in sede di conversione – la settimana prossima il testo è atteso alla Camera – ci dovessero essere emendamenti. Gli aventi diritto hanno tempo fino al 31 marzo per richiedere il contributo che sarà erogato ad aprile.
In quanto tempo si ottiene: le informazioni contenute nella domanda di Reddito sono comunicate all’Inps entro dieci giorni lavorativi dalla richiesta. L’Inps verifica il possesso dei requisiti nei successivi cinque giorni e, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio che sarà erogato attraverso una carta di pagamento elettronica emessa da Poste Italiane.
Come si utilizza la card: l’utilizzo della carta è destinata principalmente all’acquisto di beni e servizi di base, tuttavia essa consente di effettuare prelievi di contante entro un limite mensile non superiore a 100 euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo ed incrementata in base al numero di componenti il nucleo.
Limitazioni: È vietato usare la card per giochi che prevedono vincite in denaro. Ed è prevista la decadenza dal beneficio nel caso non si faccia la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, non si partecipi alle eventuali iniziative di formazione o si rifiuti un’offerta di lavoro congrua.
Pene previste per i “furbetti”: nel caso si scopra che sono state presentate dichiarazioni o documenti falsi il beneficiario è punibile con una pena da due a sei anni di reclusione. Sarà inoltre richiesta la restituzione di quanto indebitamente percepito.
L’attuazione della misura solleva tuttavia qualche perplessità, ad essere ancora avvolta da una certa confusione è la formazione dei cosiddetti navigator e la loro assunzione temporanea da parte delle Regioni: pur essendo il cavallo di battaglia del M5S, il Reddito sta certamente scontato il dazio di passare dall’essere un facile proclama elettorale populista, a testo di legge di un governo democratico.
Elisa Rocca
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy