La cannabis light è al centro della nuovo scontro tra Salvini e Di Maio. Archiviato il caso Siri, che ha visto revocare l’incarico al sottosegretario della Lega, il ministro dell’Interno si riappropria delle prime pagine di giornali e social lanciando una nuova crociata. “Da oggi comincia una guerra via per via, negozio per negozio, quartiere per quartiere, città per città – ha annunciato durante un comizio a Pesaro – Gli spacciatori non li voglio, la droga fa male. Meglio un uovo sbattuto”.
L’ironica replica di Di Maio non si è fatta attendere: “Evidentemente nella Lega dopo aver visto gli ultimi sondaggi che davano in ripresa il MoVimento sono andati in paranoia – ha scritto il vice premier su Fb aggiungendo che – ora arrivano persino ad inventarsi che siamo a favore della droga (che è folle solo pensarlo) […] dispiace davvero che si arrivi a questo, ovvero a sparlare di tutto pur di riprendere qualche voto in più”.
Dalle parole ai fatti le conseguenze non si sono fatte attendere: il questore di Macerata Antonio Pignataro, poche ore dopo le dichiarazioni di Salvini, ha disposto la chiusura in città di due negozi che vendono cannabis light; la notizia è stata immediatamente ripresa dal ministro dell’Interno, che ha annunciato una direttiva per chiuderli in tutta Italia. Così gli organizzatori del Festival della canapa di Torino hanno deciso di annullare l’evento, in programma dal 17 al 19 maggio.
Anche la ministra della Salute, Giulia Grillo ha contestato la tesi di Salvini sulla cannabis legale. “Non bisogna dare informazioni sbagliate, nei canapa shop non si vende droga – ha chiarito, ed ha aggiunto – se per caso come ministro dell’Interno è in possesso di informazioni che io non ho, e questo è pure possibile, chiaramente allora bisogna fare un altro ordine di considerazioni”.
La cannabis legale è ricavata da infiorescenze femminili di Canapa Light Sativa, specificatamente selezionate perché ricche di CBD, il cannabidiolo, cioè il composto non psicoattivo, e povere di THC, la sostanza responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis. Dopo l’entrata in vigore della legge sulla canapa il 14 gennaio del 2017, c’è stato un incremento nelle vendite della sostanza legale in diverse città italiane e sono nati i growshop, che hanno iniziato a vendere la marijuana legale, cioè senza effetti psicotropi. La marijuana è considerata legale proprio perché la concentrazione di Thc rispetta il livello indicato dalla legge italiana: la coltivazione della canapa – dice la circolare del ministero dell’Agicoltura – è consentita senza necessità di autorizzazione. Bisogna invece chiedere l’autorizzazione se la pianta ha un tasso Thc di oltre lo 0,2 % come previsto da regolamento europeo. Qualora la percentuale risulti superiore, ma entro il limite dello 0,6% l’agricoltore non ha alcuna responsabilità; in caso venga accertato un tasso superiore, l’autorità giudiziaria può disporre il sequestro o la distruzione delle coltivazioni di canapa. Nel caso di Macerata il questore ha ordinato la chiusura dei due negozi, proprio perché i titolari sono stati sorpresi a vendere infiorescenze di cannabis che superavano il limite.
Anche la Cassazione, che a gennaio si è pronunciata contro il sequestro avvenuto ai danni di un punto vendita di Prato, ha stabilito che la vendita di prodotti a base di marijuana light è legale, purché sia possibile dimostrare in ogni momento che viene rispettato il tetto dello 0.6%. Un ulteriore pronunciamento delle sezioni unite, è atteso alla fine di maggio.
E.R.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy