Dalla Terra alla Luna: il 50^ di una impresa unica nella storia

Sedici luglio 1969, ore 09.32 (15.32 in Italia): l’Apollo 11 decolla dal Kennedy Space Center, in Florida, davanti a milioni di persone che col naso all’insù seguono quell’evento spettacolare, il primo lancio di una navicella con equipaggio a bordo in direzione Luna. È la quinta missione del programma Apollo, la prima dalla quale quattro giorni dopo, il 20 luglio del ’69, scenderanno gli astronauti statunitensi della spedizione.

Il 20 luglio 1969, alle 20:17:40 l’allunaggio. Neil Armstrong e’ il primo a mettere piede sul suolo dell’unico satellite della Terra, sei ore più tardi dell’allunaggio, il 21 luglio alle ore 02:56. Buzz Aldrin arriva 19 minuti dopo. L’emozione e’ molto forte anche per loro, tanto che Amstrong pronuncerà una delle frasi più famose della storia: ” Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità”. Una frase che è stata al centro di una disputa fonetica per capire se Armstrong avesse detto effettivamente “per un uomo” o “per l’uomo”, e sembra abbia usato la prima versione.

I due astronauti trascorrono circa due ore e un quarto al di fuori della navicella, e raccolgono 21,5 kg di materiale lunare che riportarono a Terra. Il terzo membro della missione, Michael Collins (pilota del modulo di comando), rimane invece in orbita lunare. Quasi un giorno intero sulla Luna, esattamente  21,5 ore, e gli astronauti rivolgono  il modulo di comando Columbia nella traiettoria di ritorno sulla Terra.

La missione terminerà il 24 luglio, con l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico.

In tanti ricordano ancora la trepidazione dell’attesa davanti al piccolo schermo televisivo che allora trasmetteva solo immagini in bianco e nero, l’eccitazione quando dopo tante ore di attesa viene inquadrata in diretta la discesa di Amstrong dalla scaletta del lem, la prima passeggiata lunare del primo uomo che ha avuto l’onore di calcare il suolo di un corpo celeste. Un’emozione che contagiò  il pubblico di tutto di mondo. Con buona pace dei terrapiattisti pronti a immolarsi per la loro ‘certezza’: nessuno sbarco sulla luna, su quel satellite l’essere umano non ha mai messo piede. Albino Galuppini, leader del movimento che disconosce anche la circumnavigazione del globo terrestre di Ferdinando Magellano, nega che l’impresa di Neil Armstrong e del resto dell’equipaggio dell’Apollo 11 sia davvero avvenuta, sostenendo la tesi secondo la quale sarebbe stato il regista Stanley Kubrick a girare il finto sbarco in studi top secret.

Ma torniamo alla notte delle grandi emozioni. Era anche una notte di luna e si può ben dire che chi c’era aveva anche la testa nella luna! Il giornalista Tito Stagno, ormai  89enne, ricorda ancora la fatica di 30 ore di diretta, il famoso «bisticcio» con Ruggero Orlando per quel “ha toccato!” (il suolo lunare) detto con un po’ di anticipo, e il caldo: «A Roma era una giornata torrida, noi resistevamo da ore ma ormai in studio non c’era aria condizionata che tenesse… Diecimila fari accesi, un caldo terribile. Ci levammo la giacca. E continuammo la chiacchierata in maniche di camicia. Il Direttore, che era la buonanima (brava persona) di Villy De Luca, ci fece: «Cortesemente, vi dispiace rimettervi la giacca?»  «Obbedimmo – racconta Andrea Barbato che coordinava l’edizione straordinaria della Rai alla quale hanno lavorato 200 persone  – ma abbassammo i pantaloni fino al ginocchio. Tanto c’erano le scrivanie, coprivano tutto…».

Apollo 11 concluse la corsa allo spazio intrapresa dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica nello scenario più ampio della guerra fredda, realizzando l’obiettivo nazionale che il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy aveva definito nel 1961 in occasione di un discorso davanti al Congresso degli Stati Uniti: “prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo atterrare sano e salvo sulla Terra.

Alessandra Binazzi