“C’è troppa gente in giro”, commenta il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Per questo, anche alla luce di quanto suggerito dalla delegazione cinese, guidata dal vicepresidente della Croce Rossa locale Sun Shuopeng, in visita da ieri a Milano, la sua richiesta al premier Conte sarà perché “si prendano i provvedimenti che sono stati suggeriti” con stop di attività produttive e trasporto pubblico.
“I nostri ospiti cinesi sono rimasti stupiti di come ci sia troppa gente nelle strade, di come troppi usino trasporti pubblici, di come troppo pochi abbiano le mascherine”, ha sottolineato Fontana. “Secondo il rappresentante cinese – ha aggiunto – le misure sono troppo poco rigorose e che se non cambiamo il modo di affrontare questo problema, il virus continuerà a circolare”.
“Chi ha vissuto questa emergenza conferma quello che è assolutamente necessario fare. Bisognerà chiedere al nostro governo che vengano emessi provvedimenti ancora più rigorosi di quanto non sia stato fatto fino ad oggi”. E allora riparte il pressing sull’esecutivo per rendere ancora più stringenti le misure per il contenimento del contagio: “Non si deve aspettare più niente – ammette il presidente Attilio Fontana – si devono prendere le decisioni suggerite da chi ha sconfitto già la malattia. Oggi (19 marzo) parlerò sicuramente con il presidente del Consiglio e capiremo cosa fare nel minor tempo possibile”.
E’ dello stesso avviso il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che parla di “bollettino di guerra” nella regione. “Abbiamo 10mila persone in isolamento fiduciario – ha annunciato – 771 ricoverati, 80 più di ieri, il che significa un ospedale provinciale interamente dedicato a ricoverati. Nelle terapie intensive abbiamo 209 persone che sono numeri che normalmente si hanno in ‘tempo di pace’, numeri di base quando abbiamo da gestire solo le terapie intensive ordinarie e non in tempi di coronavirus”.
“Ho parlato anche questa mattina con il ministro Speranza e io spero veramente che si adottino misure più restrittive rispetto ai passeggi, abbiamo delle foto – spiega il governatore – da cui si vede che le situazioni non sono assolutamente in linea con il tema del restare a casa, di aver prudenza”. “Ordinanze rispetto ai passeggi, alle corse. Mi spiace, perché so cosa significhi non poter uscire, ma è pur vero che l’alternativa è la terapia intensiva, i ricoveri e i contagi. Spero inoltre che il Governo si decida a chiudere quei pochi negozi rimasti aperti la domenica, se non il sabato pomeriggio come in Germania”.
Da parte sua il presidente del Consiglio Conte, in un colloquio con il Corriere della Sera, ha spiegato come il blocco totale andrà quasi certamente avanti oltre il 3 aprile. Le voci si rincorrevano già da un paio di giorni e anche il comitato tecnico-scientifico sembra andare verso questa direzione.
Intanto si intensificano i controlli sulle strade: oltre duecentomila persone ieri le verifiche nell’ambito del monitoraggio sul rispetto delle misure di contenimento per il Coronavirus. In particolare, secondo i dati forniti dal Viminale, sono state 200.514 le persone controllate, delle quali 8.297 denunciate per inosservanza dei precetti dell’autorità e 200 per false dichiarazioni. Sono stati invece 116.712 gli esercizi commerciali sottoposti a controllo: 29 sono stati sospesi, mentre 195 titolari sono stati denunciati.
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