Riaprono i cimiteri. Bontà del governo e dei sindaci che accolgono senza tante storie le decisioni che vengono dall’alto e che bypassano invece l’invito di qualche prefetto a revocare l’ordinanza relativa alla riapertura il 4 maggio, E’ successo, ad esempio, a Frosinone.
Dunque, save the date: da domani fiore in mano, preghiera sulle labbra e lacrima, se proprio scappa sul ciglio, ci è concesso quello che la Chiesa cattolica annovera tra le opere di misericordia: fare visita ai defunti.
Saremo bravi e disciplinati, frequenteremo i cimiteri rispettando le previste norme di sicurezza. Ad esempio la distanza, non dalla tomba ma dalle tre-quattro persone che incontreremo recandoci dai nostri cari.
Saranno di nuovo consentiti i funerali, in forma ristretta – non più di quindici persone, è capito se il sacerdote è compreso nel numero – e questo è un sollievo per chi è colpito da lutto, se pensiamo alle migliaia di persone che in questi due mesi non hanno potuto salutare il proprio congiunto deceduto per Covid-19, avvolto in fretta e furia in un lenzuolo intriso di soluzione disinfettante e sigillato in fretta in una bara.
Ratificate le modalità per ricelebrare i funerali dal 4 maggio, non solo all’aperto come avevano detto in principio, anche per le celebrazioni liturgiche nel dies domini, la domenica, è stato finalmente raggiunto ieri pomeriggio un accordo tra Conferenza Episcopale Italiana e governo: potranno riprendere alla fine di maggio, o il 24 o la domenica successiva 31. Sulla scelta della data peserà senza meno l’evoluzione epidemiologica del virus cinese.
“Come Chiesa – riconosce Bassetti – abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti. Ribadisco l’importanza che non si abbassi la guardia ma si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti, come pure le indicazioni dei tempi necessari per tutelarla al meglio”.
La Chiesa della Sardegna avrebbe potuto accelerare visto che il governatore Christian Solinas aveva dato l’ok già dal 4 maggio. Ma i vescovi locali frenano e aspettano le indicazioni della Cei. In tutta Italia invece da lunedì 4 maggio saranno invece consentiti i funerali anche se le disposizioni, tra termoscanner e mascherine, stanno creando delle complicazioni organizzative, e i vescovi rispondono in ordine sparso.
La Messa nel resto d’Europa
In Francia Emmanuel Macron, pur avendo annunciato di allentare le misure di emergenza il prossimo 11 maggio, ha detto che per le messe bisognerà attendere metà giugno. In questo appello i giovani cattolici francesi si chiesti ragionevolmente: «Perché al supermercato sì e a messa no?». Il punto, ovviamente, è quello che se ci si impegna a rispettare le regole di distanziamento sociale e precauzione sui treni e sugli aerei, ci si può impegnare a farlo anche a messa.
Sulla stessa lunghezza d’onda in Austria mentre da questa domenica i cristiani di Germania possono tornare a pregare in tutte le chiese del Paese. Le regole principali resteranno: il rispetto della distanza di almeno 1,5 metri, mascherina per coprire naso e bocca anche per i sacerdoti, disinfettante per le mani all’entrata. Per evitare l’affollamento nelle chiese più grandi, come le cattedrali, potranno assistere alla Messa fino a 50 persone, in quelle più piccole fino a 15.
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