Voleva pure invitare la gente a fare delazioni. Il ministro della Salute Roberto Speranza – nomen omen- ha sperato sino all’ultimo di essere accontentato nei suoi suggerimenti di divieto: niente feste e restrizioni sul numero degli invitati da far sedere al proprio desco.
Ne aveva dato anticipazione durante la trasmissione di Fazio “Che tempo che fa”, domenica scorsa, spiegando che “sacrifici saranno necessari per quelle attività non essenziali in modo da non compromettere il regolare svolgimento di quei servizi, come ad esempio la scuola, che invece sono di fondamentale importanza”.
A tal proposito aveva paventato limitazioni per le feste private -non era ancora chiaro se sarebbero state vietate del tutto oppure contingentate ad un numero esiguo di partecipanti.
Tuttavia, vietare le feste private – prevedendo quindi una sanzione per chi non rispetta questa regola – avrebbe posto il Governo nella condizione di dover controllare su eventuali sgarri di famiglie non rispettose di tale disposizione.
E quando Fabio Fazio aveva chiesto a Speranza in che modo si stesse pensando di verificare cosa succede nella singole abitazioni, consapevole delle difficoltà che ciò comporta, il Ministro Speranza aveva risposto con dichiarazioni che hanno suscitato non poche polemiche sui social network.
“È molto difficile, se non impossibile in queste circostanze, effettuare i controlli quando si travalica la sfera privata”, dando mandato ai vicini di segnalare chi non rispetta le regole.
Oggi, si viene a sapere che il nuovo Dpcm, in vigore da domani per un mese, è stato varato dal governo Conte senza il totale accordo col Comitato tecnico scientifico. Proprio quel Cts che il ministro della Salute ha incontrato nella sede della Protezione civile il giorno prima del Consiglio dei Ministri, per stabilire insieme le nuove misure di contenimento all’epidemia da Covid-19. È quanto emerge dal parere dei tecnici coordinati da Agostino Miozzo e trasmesso all’esecutivo prima della firma del nuovo Dpcm a notte inoltrata.
Per il Cts infatti non c’è alcuna “evidenza scientifica” che la limitazione del numero di invitati a feste e banchetti possa servire a restringere i contagi, hanno sottolineato i tecnici nella nota pubblicata dal Corriere della Sera. Il Comitato tecnico scientifico si è quindi limitato a “prendere atto” della scelta pur non condividendola, come tra l’altro già accaduto per l’aumento previsto della capienza al 15% nei palazzetti dello sport, avanzando al contrario una ulteriore stretta sugli sport di contatto.
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