I quattordici parlamentari europei del Movimento 5 Stelle eletti il 27 maggiio scorso, Bruxelles, 4 giugno 2019. ANSA/GIUSEPPE MARIA LAUDANI
Strappo definitivo tra i grillini, per ora all’Europarlamento: in quattro se ne vanno, sbattendo la porta. Lo rivela La Stampa. Si tratta di Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato ed Eleonora Evi, dissidenti e vicini al M5s delle origini, quello insomma che fa riferimento ad Alessandro Di Battista, il leader degli ‘ortodossi’ pentastellati. Tre di loro erano già stato sospesi a giugno dai probiviri del Movimento.
Non solo lo strappo in Parlamento su Mes e nuovo decreto sicurezza, con la fronda di 58 parlamentari contrari all’approvazione della riforma del Fondo salva stati e della modifica degli ex decreti firmati Salvini. Il Movimento 5 Stelle vive una vera e propria battaglia interna anche in Europa, la scissione di oggi all’interno del gruppo lo conferma, mentre l’uscita dei quattro dissidenti apre anche il confronto all’interno dei grillini sul futuro dei restanti dieci eurodeputati, che devono cercare ospitalità in qualche altro gruppo. Secondo un retroscena de La Stampa, sarebbe già partito il ‘corteggiamento’ da parte dei socialisti-democratici, gruppo di cui fa parte il Pd alleato di governo
Nello scenario europeo quello che a tutti gli effetti si può configurare come un terremoto arriva oggi dopo mesi di tensioni crescenti per la linea seguita dal Movimento 5 Stelle su temi come ambiente, economia e diritti.
Il M5s crolla, a velocità inesorabile: di fatto, se ne va un terzo del gruppo, quattro su quattordici eletti. I quattro dovrebbero lasciare definitivamente il M5s, anche se potrebbero essere “separati in casa”: resterebbero nel M5s ma uscirebbero solo dalla delegazione. Una soluzione, quest’ultima, molto difficile da percorrere.
Stando alle indiscrezioni, in caso di addio definitivo, potrebbero confluire nel gruppo dei Verdi, con i quali hanno condiviso molteplici battaglie ambientaliste.
Dalla decisione irrevocabile dei quattro eurodeputati Di Battista prende le distanze, almeno sulla carta: commentando un lungo post su Facebook di Ignazio Corrao in cui quest’ultimo annunciava la fuoriuscita da gruppo parlamentare e Movimeno, Dibba chiarisce che “questa vostra scelta mi dispiace e come ti ho detto tante volte per me è un errore”.
Una decisione che secondo Pedicini “è stata necessaria dall’impossibilità di portare avanti con coerenza la difesa di questi temi, all’interno della delegazione del M5S, il cui operato oggi diverge irrimediabilmente sia dall’impegno preso con gli elettori che dalle aspirazioni originarie del Movimento”. Da parte sua Corrao ricorda invece come con la scomparsa di Gianroberto Casaleggio è partito “un lento a inesorabile percorso di snaturamento”, ulteriormente aggravato dall’alleanza italiana con Matteo Salvini con cui qualcosa si è “rotto irreparabilmente”.
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