Nell’indecisione carente anche di entusiasmo davanti ad un parterre di figure difficilmente conciliabili con i problemi di una capitale in declino, obbligati a scegliere si dovrebbe propendere per il male minore. Siamo a Roma dove sindaco e giunta sono praticamente alla fine del loro mandato quinquennale. Secondo sondaggi elettorali molto distanti dalle amministrative che rinnoveranno l’amministrazione capitolina, Roberto Gualtieri, già ministro dell’economia nel secondo governo Conte, vincerebbe su Guido Bertolaso e l’uscente Virginia Raggi.
Ma l’utilizzo del condizionale è d’obbligo quando oltre alla data da fissare, forse in ottobre, mancano ancora i candidati sicuri. Per il Pd Gualtieri ha dato la sua disponibilità mentre Nicola Zingaretti ha giurato di non essere interessato: saranno le primarie, a giugno, a decretare su chi cade la scelta. Ancora a sinistra, c’è Carlo Calenda, ex Pd fuorusciti quando il suo partito decise di allearsi coi Cinque Stelle. Battitore libero con ‘Azione’ è l’unico ad avere iniziato la sua campagna elettorale.
Impasse invece il centrodestra che tira fuori la carta Bertolaso e poi la ripone a mesi alterni.
L’unica certa da sempre, che già nell’agosto scorso ha mostrato un coraggio da leonessa è la sindaca Virginia Raggi. Proprio un bel coraggio visto che nella Governance Poll 2020 del Sole24 Ore ha conquistato il penultimo posto.
Comunque, allo stato attuale, sulla ristretta rosa di nomi certi i presunti – nel sondaggio non sono contemplati ne’ Vittorio Sgarbi, ne’ la miriade di sconosciuti che ha comunicato di volersi mettere in gioco (c’è un’area pilota Alitalia per Il Popolo della Famiglia; c’è anche Andrea Bernardo, presidente dei Liberisti italiani e altri nomi ancora meno noti) a prevalere sui suoi rivali sarebbe Gualtieri con un 14,5, seguito da Calenda (12,7), Bertolaso (11,8 ) e fanalino di coda Virginia Raggi (8,2).
Ma il dato più eclatante è la percentuale di romani che, come riporta il sondaggio realizzato daIndex Research per Piazzapulita, il programma su La7 condotto da Corrado Formigli, possono rivoluzionare il risultato delle prossime elezioni comunali a Roma: il 52,8% 8 per cento degli intervistati che ha detto che non voterebbe nessuno di questi candidati oppure non ha risposto alla domanda oppure ancora non ha deciso.
La partita per Roma è dunque tutta da giocare. E speriamo che questa volta la scelta cada du una figura credibile. Su un amministratore valido, al di là delle ideologie.
”SPES ultima dea” : la frase usata dai latini si riferiva al mito greco della dea Speranza che resta tra gli uomini a consolarlo, anche quando tutti gli altri dei abbandonano la terra per l’Olimpo.
La speranza non viene mai meno ed è giusto sperare fino all’ultimo. Noi romani però non abbiamo bisogno di un consolatore, ma di un amministratore onesto, preparato, coraggioso. Possiamo contarci?
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