“Fishes Invasion” per rallegrare le nostre città

E’ partito nel 2015 da New York. Merio, Merio One meglio noto come Merioone, street artist e designer italiano, dalla Grande Mela attraverso la sticker art e la poster art è riuscito a inondare il mondo di pesci colorati.

La sua iniziale “favola per gioco” di Edoardo Bennato, non è “vera solo a metà” ma rapidamente si è trasformata in una realtà che al giovane  Merioone,  creativo romano con il pallino del disegno fin da piccolo, sta dando una notorietà crescente.

Non tutti ancora lo conoscono ma quasi sicuramente in molti si sono imbattuti, almeno una volta nella vita, in un grosso esemplare ittico, in posizione eretta, che ammonisce: “Don’t sleep!”. “Non dormire” è l’appello che Merio rivolge a chi lo segue, soprattutto sui social, perché «Chi dorme i pesci non li piglia, e nella vita nessuno ti regala niente – puntualizza – devi attivarti per ottenere quello che vuoi».

Merio è “quello dei pesci adesivi”, l’autore della fishes invasion che sta spopolando e prendendo d’assalto i muri delle nostre città. Dopo la Capitale, che lo ha ospitato per un solo giorno nel quartiere Trastevere, persino la romanticissima Verona non ha saputo resistergli e uno dei suoi buffi esemplari oggi troneggia fiero a pochi passi dal leggendario balcone di Romeo e Giulietta.

Una storia affascinante quella di questo ventiseienne, studente di grafica allo IED di Roma, che proprio durante il suo lungo soggiorno a New York, suo grande amore, ha avuto l’intuizione geniale destinata a cambiare per sempre il corso della sua esistenza: quei pesci che ora sono il suo marchio di fabbrica e la chiave del suo successo. Dalle strade di Manhattan Merio si è spinto molto lontano, dove non avrebbe mai sognato di arrivare. Da Berlino a Rio, passando per Tokyo, Buenos Aires e Pechino, le “incursioni” di Merioone sono ormai leggenda e tutte raccontano una storia diversa perché ogni viaggio – compiuto rigorosamente in solitaria – è un’esperienza di cui far tesoro e un tesoro da portarsi dentro. Cinque i continenti toccati e 70 le città, ma la sua pesca miracolosa non finisce qui visto che il giovane stret art è diventato un’icona. Un’icona che ora guadagna spazi anche sulle pareti delle gallerie d’arte, in Italia e non solo. Merio ha esposto a Tolosa, New York, Roma, partecipando a numerose mostre e incassando il plauso di addetti ai lavori e collezionisti.  Il suo progetto, infatti, non si ferma al solo merchandising e al divertissement, ma è anche e soprattutto fine art dalla squisita impronta fumettistica, che strizza l’occhio al miglior ‘Pop Anni Settanta’ mantenendo però un’identità unica e inconfondibile. Con una caratteristica anomala, per gli standard odierni, da non sottovalutare: la totale assenza di qualsivoglia connotazione politica. Il messaggio di Merioone è un “non messaggio” e trova un senso nella pura e semplice bellezza dell’arte e nella sua capacità di veicolare vibrazioni positive.

Il pesce di Merioone è sempre fresco perché la sua pesca è continua e abbondante, tra nuovi follower e collaborazioni illustri,come con Unicef e Clementoni per i quali ha realizzato la grafica di puzzle e activity books in uno speciale kit gioco destinato ai bambini ricoverati in ospedale.

Last but not least, nel novero dei suoi successi anche il brand spagnolo Clipper, leader nella produzione di accendini di tendenza, per il quale ha realizzato una collezione composta da 16 grafiche in cui il celebre pesce viene declinato in altrettante versioni e “vestito” di volta in volta da fantasma, da diavolo, da Grinch, da ape, Da Doraemon e addirittura da Buzz Lightear. Proprio a questa linea di prodotti, lanciata ufficialmente nei giorni scorsi, Merio ha dedicato l’apertura di un pop up store, dietro al Chiostro del Bramante a Roma, che in appena 48 ore – tanto è durato lo spazio – ha richiamato moltissimi appassionati.

I suoi progetti futuri? «Ancora niente di definito». Ma c’è da scommettere che prima di Natale avrà tirato fuori qualche altra invenzione vincente.

Alb