Dopo quasi 5 anni dallo scandalo mutui subprime, il dipartimento di Giustizia Usa accusa formalmente Standard & Poor’s di aver valutato in modo errato i mutui, alla base dei derivati finanziari, che diedero inizio alla crisi di fine 2007.
La mossa del Dipartimento è solo l’ultimo segnale del maggiore attivismo dell’amministrazione Obama nel frenare i poteri della finanza ora che il capo della Casa Bianca ha conquistato il secondo mandato. Persino importanti esponenti del partito Repubblicano hanno approvato l’azione del Dipartimento di Giustizia. La replica di S&P ha l’intento di rimandare tutte le accuse al mittente: “Ci difenderemo vigorosamente contro queste accuse arbitrarie”. Così la società controllata da The McGraw-Hill Companies, fa sapere all’amministrazione Obama che si difenderanno sino all’ultimo dalla accuse del governo.
Ma il New York Times e il Wall Street Journal puntano il dito su Washington e sulle autorita’ di vigilanza finanziaria, a tutt’ oggi incapaci di varare una seria riforma delle agenzie di rating. ” La crisi finanziaria non sarebbe mai accaduta senza che le agenzie emettessero rating stellari su titoli tossici legati ai mutui ipotecari”, scrive il Nyt, sottolineando però come ” a tre anni dal varo della Doddy Frank (la cosiddetta riforma di Wall Street, ndr) non c’ e’ alcun segnale che i regolatori federali stiano per proporre, figuriamoci per finalizzare, regole più dure che riformino le agenzie”. Anzi – prosegue il quotidiano – ” ancora peggio è il fatto che le autorità di vigilanza hanno ripetutamente sostenuto posizioni legali che hanno protetto le agenzie dalle cause degli investitori, nonostante i casi di sbagliata rappresentazione, negligenza e frode nel dare i rating”. Se la prende con l’ amministrazione federale e la Sec (la Consob americana) anche il Wall Street Journal: ” Il governo ha indotto gli investitori a fidarsi di queste agenzie”, e per quel che riguarda la Sec ” le sue regole ancora oggi costringono le istituzioni a seguire i consigli di queste agenzie di rating”. ” Per questo – aggiunge il Wsj – l’ imputato più giusto per la causa che il governo americano si appresta a presentare sarebbe proprio la Sec”. Il Wsj sottolinea infine come l’amministrazione Obama se la stia prendendo solo con S&P (ricordando che questa l’ agenzia che ha compiuto lo storico taglio del rating Usa) lasciando fuori le altre due agenzie di rating altrettanto responsabili – a suo dire – di quel che accadde nel 2007 e 2008: Moody’ s e Fitch.
E.S.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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