Lo ha deciso la Corte Costituzionale bocciando la legge 125 del 2008 ovvero quella parte del pacchetto sicurezza varato dal governo Berlusconi che consente al sindaco di adottare provvedimenti ”a contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato” per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana, anche al di fuori dai casi di ”contingibilità e urgenza”.
Diventano quindi illegali gli ampi poteri di ordinanza dei primi cittadini che dal 2008 ad oggi si sono tradotti in divieti ‘anti’: alcol, accattonaggio, lucciole, lavavetri, schiamazzi e altro ancora in numerosi comuni d’ Italia. Secondo quanto scritto nella sentenza della Consulta, infatti, queste limitazioni ”incidono sulla sfera generale di libertà dei singoli e delle comunità amministrate, ponendo prescrizioni di comportamento … che, pur indirizzati alla tutela di beni pubblici importanti, impongono comunque, in maggiore o minore misura, restrizioni ai soggetti considerati”.
La questione di illegittimità dei superpoteri ai sindaci era stata sollevata dinanzi alla Consulta dal Tar del Veneto dall’ associazione ‘Razzismo stop’ contro l’ordinanza anti-accattonaggio del sindaco di Selvazzano Dentro, provincia di Padova. La Corte Costituzionale fa notare inoltre che ”l’assenza di una valida base legislativa” lede il principio di uguaglianza davanti alla legge” (articolo 3 della Costituzione) perché ”gli stessi comportamenti potrebbero essere ritenuti variamente leciti o illeciti, a seconda delle numerose frazioni del territorio nazionale rappresentate dagli ambiti di competenza dei sindaci” causando ”vere e proprie disparità di trattamento tra cittadini”.
Cosa succederà adesso?
Il colpo di spugna della Corte Costituzionale per ora non cambierà nulla, almeno nella Capitale dove i provvedimenti adottati dall’amministrazione capitolina in due anni e mezzo (al momento sono in vigore nove ordinanze) hanno avuto una durata a intermittenza. Lo ha assicurato il primo cittadino di Roma per il quale la sentenza è stata comunque un fulmine a ciel sereno: non è immaginabile – secondo il sindaco Alemanno -che la Suprema Corte non colga l’esigenza di sicurezza e controllo del territorio. Soprattutto se si tratta di una grande metropoli e se la richiesta di sicurezza viene proprio dai cittadini.
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