”Assistiamo al solito metodo: ancora una volta si tenta di delegittimare i magistrati in indagini che possono in qualche modo investire la politica”. Cosi’ il presidente dell’Anm Luca Palamara replica al giudizio negativo espresso dal presidente del Consiglio sull’inchiesta sulla P4. ”Lasciamo lasciare i magistrati”, e’ l’invito del leader del sindacato delle toghe. ”La rilevanza penale dei fatti sara’ valutata nelle sedi competenti”, conclude Palamara.
Intanto il comitato di presidenza del Csm esaminera’ venerdi’ prossimo le carte dell’inchiesta napoletana sulle P4, che sono state consegnate a Palazzo dei Marescialli dal pm Henry John Woodckock. L’organo di vertice del Csm, guidata dal vice presidente Michele Vietti, e composto dal primo presidente Ernesto Lupo e dal Pg della Cassazione, Vitaliano Esposito, dovra’ decidere a chi trasmettere gli atti, che riguardano il parlamentare del Pdl e magistrato fuori ruolo Alfonso Papa. Quasi certamente ad essere investita sara’ la Prima Commissione, competente sui trasferimenti d’ufficio per incompatibilita’ dei magistrati. La commissione e’ presieduta dal laico del Pd, Guido Calvi, che gia’ ieri aveva assicurato chi il Csm si sarebbe occupato della vicenda. Si sdoppia dunque l’inchiesta che riguarda la cosiddetta P4, un gruppo di potere che avrebbe influenzato nomine, appalti e compravendite, il cui ‘triangolatore’ sarebbe Luigi Bisignani. Un filone si spostera’ dalla Procura di Napoli, dove stanno indagando i pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock, a quella di Roma. E’ quanto riportano il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa. Secondo il quotidiano romano, sotto la lente dei magistrati romani finira’ la vicenda dell’appalto per l’informatizzazione della Presidenza del Consiglio, affidata all’Italgo e la compravendita di un immobile, sempre con la Presidenza del Consiglio, ”per un importo indicato in 100 milioni di euro, saltata proprio quando si e’ sparsa la voce dell’inchiesta napoletana”. ”Sono emersi inoltre spunti riguardanti appalti delle Ferrovie dello Stato e della Ib Italiani Breakers – scrive La Repubblica – e di societa’ del comparto Finmeccanica”. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ”intercettazioni e interrogatori confermano come Bisignani fosse diventato una sorta di direttore generale ‘ombra’ della Rai”. Il faccendiere in un interrogatorio ammette: ‘mi interessavo alle vicende televisive perche’ sono sempre stato convinto che Masi non fosse la persona giusta per quel ruolo”. Il quotidiano torinese, poi, scrive che e’ stato gia’ consegnato a Palazzo dei Marescialli ”l’incartamento che riguarda la posizione del parlamentare del Pdl e magistrato fuori ruolo Alfonso Papa”. Il comitato di presidenza del Csm lo esaminera’ venerdi’ e decidera’ a chi inviare il fascicolo.Silvio Berlusconi ribadisce a chi lo incontra di non essere preoccupato. Non teme ci siano accuse fondate negli atti giudiziari dei pm di Napoli, in cui compare anche il nome del suo braccio destro, Gianni Letta. Sul quale, del resto, mette ”le mani sul fuoco”. Certo, la richiesta di arresto per il deputato del Pdl Alfonso Papa e il fatto che anche il nome del sottosegretario Letta sia lambito dall’inchiesta, non contribuiscono a rasserenare il partito e il governo in un momento senza dubbio delicato. Ma alla deputata dimissionaria dal Pdl Michaela Biancofiore, che lo va a trovare a palazzo Grazioli, il premier assicura di non temere nulla per il suo braccio destro, anche perche’, nota, ”tutti, anche nell’opposizione, mettono la mano sul fuoco sul fatto che Letta sia non solo una galantuomo, ma anche un gran servitore delle istituzioni”. Lui, il sottosegretario, tace. E a margine della consegna del premio Bellisario, con la consueta cortesia glissa le domande dei giornalisti. Certo, ammette lo stesso Berlusconi, facendo riferimento alle proprie vicende giudiziarie che lo costringeranno a presenziare in Tribunale domani e lunedi’, vedere il proprio nome al vaglio dei giudici, non e’ piacevole. ”Andare in Aula come imputato – e’ la confidenza amara che il presidente del Consiglio consegna alla Biancofiore – e’ una delle cose piu’ tristi e umilianti che abbia mai provato”. Intanto, mentre continuano a emergere particolari degli atti dell’inchiesta sulla P4, a Letta arrivano nuovi messaggi di sostegno bipartisan. ”Un’attenzione continua all’interesse generale” gli riconosce il conterraneo Franco Marini (Pd), che si dice sicuro che le notizie che lambiscono il sottosegretario ”verranno sicuramente superate dall’accertamento della verita”’. E’ polemica, invece, attorno al coinvolgimento, ben piu’ diretto, del deputato Papa, sul quale pende una richiesta di custodia cautelare in carcere (”Contro di me non c’e’ niente”, afferma lui). Dovra’ pronunciarsi il Parlamento. Ma Maurizio Paniz, avvocato e capogruppo Pdl nella Giunta per le autorizzazioni della Camera, gia’ esprime la sua opinione: ”L’autorizzazione a procedere non andrebbe concessa. Se Alfonso Papa non fosse stato un parlamentare, per quella tipologia di reati non sarebbe mai stata emessa una misura cautelare di quella portata”. Nega, Paniz, di ”aver mai parlato con Papa di questa inchiesta”. E mette in dubbio la ”credibilita”’ di un’indagine svolta dal pm Woodcock. Tutti altri toni, invece, quelli del presidente dell’Anm, Luca Palamara. E’ ”una vicenda inquietante” quella della cosiddetta P4, afferma, e la magistratura ”ha bisogno di credibilita’ e discontinuita’ rispetto a comportamenti e fatti con cui non vogliamo avere nulla a che fare”, aggiunge, con riferimento al fatto che Papa e’ anche un magistrato in aspettativa. ”Il Csm fara’ il suo dovere istituzionale se e quando sara’ investito, adottando i provvedimenti di sua competenza”, dice da parte sua il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti, che si rifiuta pero’ di esprimere opinioni personali: ”Sono una persona che rispetta i principi del garantismo. Per questo non valuto mai le inchieste per impressioni”.
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