Si allarga la rete di Bisignani: nelle carte dei magistrati spunta anche l’ad delle Ferrovie dello Stato.
Anche Mauro Moretti è indagato per favoreggiamento nell’inchiesta dei pm napoletani sulla cosiddetta P4: la rete di contatti e affari gravitante attorno al faccendiere Luigi Bisignani.
Il nome del cinquantasettenne manager pubblico, dal 2006 alla guida delle Ferrovie dello Stato con uno stipendio di oltre 800mila Euro l’anno, è comparso nella richiesta di arresto per Luigi Bisignani fatta dai pm napoletani Francesco Curcio e Henry John Woodcock. Secondo i magistrati Bisignani era al centro di una rete di contatti e relazioni che l’avrebbero messo nella condizione di chiedere ed elargire favori e promozioni utilizzando un canale privilegiato e non ufficiale per l’assegnazione di incarichi e appalti all’interno della pubblica amministrazione. Il contatto tra quello che lo stesso Gianni Letta aveva definito “l’uomo più conosciuto che conosca” e l’amministratore di FS avviene, in maniera indiretta, attraverso l’onorevole Pdl Alfonso Papa. Quest’ultimo si sarebbe interessato per far ritirare ad Arcangelo De Martino, titolare della Italian Breaks – società che produce impianti frenanti per i treni e di cui Bisignani è socio di minoranza – una denuncia per presunti illeciti commessi dall’ufficio tecnico di Trenitalia. Ottenuto il ritiro della denuncia, il deputato Pdl avrebbe contattato Moretti, vantando nei confronti dell’ad un credito da spendersi, si può ipotizzare, in una qualche azione, intermediazione o decisione intrapresa dal manager pubblico. Mauro Moretti, sentito dai magistrati, avrebbe si confermato il contatto avvenuto con Papa, ma giustificandolo con una lamentela, da parte di quest’ultimo, per il trattamento scortese riservatogli da un controllore. Sarebbe stata proprio questa risposta – giudicata dagli inquirenti “una presa in giro” come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa ai danni di Bisignani – a convincere i due magistrati ad approfondire le indagini sull’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. Da parte sua Moretti ha ribadito la propria “totale estraneità a qualsiasi illecito”. Riferendosi alla telefonata di Papa ha aggiunto: “Ho collaborato in modo trasparente: ma ora mi trovo indagato. Purtroppo, di telefonate di quel tenore ne ricevo tutti i giorni”. Ed è proprio sul tenore di quella e altre telefonate che l’inchiesta napoletana potrebbe far luce tirando uno ad uno i fili di una rete che da Bisignani sembra raggiungere i vertici politici ed economici dell’intero Paese.
Tommaso Vesentini
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