In Italia un comune su 6 supera il 60% di raccolta differenziata. I migliori sistemi di gestione dei rifiuti si trovano nel nord-est del Paese, dove si trova anche la miglior amministrazione in assoluto: Ponte nelle Alpi (Bl) vince, infatti, per il secondo anno la classifica dei comuni più virtuosi. Seguono Bedollo (Tn) e Ziano di Temme (Tn). E’ questo lo spaccato che emerge dal rapporto di Legambiente «Comuni ricicloni 2011» – patrocinato dal ministero dell’Ambiente – che, nel corso della presentazione a Roma, ha premiato i vincitori di questa edizione.
Sono 1.289 i comuni che possono fregiarsi del titolo di ‘riciclonì 2011 per aver superato il 60% di raccolta differenziata (448 quelli oltre il 50%). Di questi, 731 si riconfermano ormai da tre anni. Le 5 regioni più virtuose sono al nord anche se la Lombardia perde colpi. Buone, invece, le performance in Sardegna e in Campania. Rimangono assenti le grandi città, anche se Torino (al 42% con punte del 60% dove c’è la raccolta domiciliare) e Milano (ferma al 35% ma con il 98% di purezza dell’umido su 200.000 abitanti) fanno qualche passo. Bocciate Roma e Napoli. Il sud e le isole rimangono indietro: solo 5 capoluoghi centrano l’obiettivo, tra questi Salerno, il ‘gioiellò della raccolta differenziata meridionale. I comuni ricicloni evitano 7 milioni di tonnellate di rifiuti in discarica contribuendo a tagliare circa 3.000.000 di tonnellate di CO2. «Rimangono ancora ampie zone problematiche – afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – soprattutto a carico delle metropoli».«Nonostante i passi avanti compiuti e gli exploit di Salerno e dei capoluoghi sardi, descritti dal dossier presentato oggi, -ha detto ancora Cogliati Dezza- rimangono ancora ampie zone problematiche, soprattutto a carico delle metropoli, sulle quali è urgente investire». «La strada da percorrere -ha avvertito il presidente di Legambiente- è evidentemente quella dell’estensione del porta a porta, della costruzione degli impianti di riciclaggio, a partire dall’organico, della diffusione delle politiche di prevenzione e della realizzazione, per i rifiuti residuali non altrimenti riciclabili, degli impianti di smaltimento finale». In particolare, Comuni ricicloni 2011 di Legambiente ha voluto premiare i comuni che avessero raggiunto già nel 2010 la quota che, per legge, è richiesta solo dal 2011 di almeno il 60% di raccolta differenziata e che era del 50% lo scorso anno. La valutazione dei Comuni è avvenuta attraverso un Indice di Buona Gestione che ha considerato l’azione a tutto campo nel governo complessivo del settore rifiuti: produzione, riduzione, riciclo. «Il risultato è stato positivo, -ha sottolineato Legambiente- considerando anche che se ai 1.289 comuni secondo noi virtuosi aggiungessimo i 448 che hanno comunque superato il 50% di raccolta differenziata, richiesto dalla normativa per il 2010, arriveremmo alla quota di almeno 1.738 comuni in regola con la legge dello Stato». Comuni Ricicloni 2011 è stato realizzato da Ecosportello Rifiuti, lo sportello informativo di Legambiente per le pubbliche amministrazioni sulle raccolte differenziate, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare, ed in collaborazione con Conai, Federambiente, Fise Assoambiente, Anci, Cial, Comieco, CoRePla, CoReVe, Cna, Rilegno, Consorzio Italiano Compostatori, Centro di Coordinamento Raee, Novamont, Achab Group, Lab23, Tritech, Scuola Agraria del Parco di Monza e la rivista Rifiuti. Molte le esperienze consrtili emerse nel sondaggio di Legambiente e che si attestano come uno dei pilastri della Green economy. Ad eccezione di Ponte nelle Alpi, nelle prime 100 posizioni della classifica dell’associazione, molti sono infatti i comuni che fanno parte di un consorzio. Tra questi 59 sono veneti e 33 trentini. Nella classifica dei comuni sotto i 10.000 abitanti residenti nell’Area nord, tra i primi 15, troviamo 14 comuni della provincia di Trento. E tra i comuni con più di 10.000 abitanti, tra i primi 15, troviamo 14 comuni della provincia di Treviso. Quindi, in questa fase di egemonia dei sistemi di gestione del Nord Est, tra i piccoli comuni funzionano meglio i gestori del Trentino, mentre, tra i comuni più grandi, la provincia di Treviso, servita prevalentemente dal Consorzio Intercomunale Priula e dal Consorzio TV3, non ha rivali. Nelle regioni centrali d’Italia, sono in classifica i comuni di due consorzi marchigiani. «Il proliferare dei consorzi è la prova che fare sistema nel proprio territorio -ha detto Andrea Poggio, vice direttore nazionale di Legambiente- ha ricadute importanti sull’economia locale e nazionale, alimentando il commercio e il mercato dei materiali di cui si avvalgono migliaia di imprese che riutilizzano la materia prima». Per Poggio inoltre, «i comuni ricicloni, sottraendo quasi 7 milioni di tonnellate di rifiuti alla discarica, contribuiscono al contenimento di circa 3 milioni di tonnellate di CO2». «Se si fosse reso necessario sostituire le materie riciclate con sostanze nuove e vergini da estrarre, fondere, raffinare per produrne di nuove, -ha concluso Poggio- avremmo dovuto bruciare altri combustibili fossili. Dunque, anche questa è Green economy».
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