Finalmente, dopo tante chiacchiere sulla proprietà, sui nuovi acquisti, sulle cessioni e chi più ne ha più ne metta, si riparte. Come da tradizione, da Riscone di Brunico, sede storica di tanti ritiri precampionato della Roma. Ma con quale assetto?
Dal punto di vista societario, se è vero che il closing, slittato a fine luglio, dovrebbe non subire ulteriori differimenti, nonostante qualche intoppo ( per nulla gradito a DiBenedetto, peraltro) dovuto alla riformulazione di termini e tassi di finanziamento che UniCredit ha concesso per lo start up dell’operazione che, ormai, dovrebbe esser stata risolta, è anche vero che a Trigoria, il giorno prima della partenza alla volta di Brunico, DiBenedetto è stato presentato ufficialmente alla stampa, assieme al nuovo tecnico, Luis Enrique, come l’effettivo presidente ( al momento, la presidenza ad interim è affidata a Roberto Cappelli, ndr). Notevole anche il ricambio dei quadri dirigenziali, con l’addio a Pradè, Conti, Montali e non indolore anche il riassetto dello staff medico ( si pensi anche solo all’allontanamento del Dott. Buzzi, il fisioterapista tanto caro a Totti). Ma, se dal punto di vista dell’assetto societario, le nubi si stanno via via diradando (oltre al d.s., Walter Sabatini, è ormai ufficiale anche l’arrivo del d.g., Franco Baldini, che ha ottenuto il sospirato via libera dalla Federazione inglese a partire da ottobre), da quello del patrimonio tecnico, si naviga ancora a vista. Il talento argentino Erik Lamela, infatti, ha firmato il contratto (ci sono le prove fotografiche dell’avvenuta stipula), ma non è stato ancora annunciato ufficialmente dalla società, in attesa di ricevere il passaporto che renderebbe l’argentino comunitario. Il parco portieri sembra destinato ad una rivoluzione copernicana. Dovrebbe restare il solo Lobont, ma come terzo portiere. Via Doni e Julio Sergio, rientrato (almeno per il momento…) a casa base Curci, l’obiettivo Stekelenburg sembra definitivamente tramontato ( costa troppo). Si è deciso, così, di virare con decisione sul camerunese, di provenienza Espanyol, Kameni. Il 27enne, erede dell’indimenticato Thomas N’Kono sia tra i pali della seconda squadra di Barcellona che di quella della nazionale africana. Il costo dell’operazione? 1,6 ( o 1,7, le voci divergono) milioni di Euro all’Espanyol e 1,2 milioni netti al giocatore per quattro anni. Stekelenburg avrebbe richiesto uno sforzo economico di cinque volte superiore per acquisirne il cartellino. E sembra esser stata questa la vera ragione della scelta, anche se, ufficialmente, la società ha parlato di “scelta tecnica”. E, del resto, tutto il clan spagnolo, in testa Luis Enrique a De la Pena ( suo ex compagno di squadra), ha sempre preferito l’opzione-Kameni. Il quale, però, non riesce ad accendere gli entusiasmi della tifoseria, al corrente delle alterne performances del “granatiere” ( 1.92 cm. per 94 kg…), capace di grandi prodezze ma anche di sviste clamorose. In possesso, però, di un’esperienza internazionale già notevolissima, avendo giocato in Svizzera (Sion) e Francia (Le Havre e Saint Etienne), prima di accasarsi, nel 2004, in Catalogna. E in possesso di due record di assoluto prestigio: più giovane calciatore a vincere una medaglia d’oro olimpica ( avvenne a Sydney, nel 2000, dove, con i vari Eto’o e Wome, vinse la finale ai rigori contro la favoritissima Spagna di Xavi &co.) e l’imbattibilità tra i pali dell’Espanyol (498’), strappato proprio al suo idolo, N’Kono. Resta il fatto, però, che il suo acquisto non è stato ancora annunciato ufficialmente dalla società giallorossa. Con l’ulteriore rischio di perderlo per due mesi, tra gennaio e febbraio 2012, se il Camerun dovesse qualificarsi alla fase finale della prossima Coppa d’Africa. Problemi grossi si profilano, poi, in difesa. Perso a parametro zero Mexes, restano come centrali Burdisso e Juan. Il brasiliano, però, continua a soffrire di problemi al tendine rotuleo. Burdisso, invece, non è partito con i compagni perché impegnato in Copa America. Dopodichè lo attende la sala operatoria per un problema all’anca. Urgono alternative. Individuate nell’argentino Gabriel Heinze, 33enne, svincolato dall’Olympique Marsiglia e illustri trascorsi con Real Madrid e Manchester United, oltre che in maglia “albiceleste”. Il suo acquisto potrebbe esser annunciato già in questa settimana. L’altro obiettivo nel ruolo di centrale è il connazionale Silvestre, per il quale, però, la distanza tra la domanda del Catania ( 8 milioni) e l’offerta della Roma (3 milioni) è ancora piuttosto notevole. Sulla fascia, invece, salutato Riise ( raggiungerà il fratello al Fulham, ndr), si è puntato sul giovane spagnolo, Josè Angel Valdes, 21enne dello Sporting Gijon per il quale era in lizza anche il Barcellona ( dove, però, sarebbe stato chiuso da Dani Alves). Al momento sarebbe lui il titolare sulla sinistra. In mezzo al campo, tutt’altro che definita la situazione di Daniele De Rossi. Lui vorrebbe restare ma ha già rifiutato una prima proposta di prolungamento del contratto (scade il 30 giugno 2012, ndr) e c’è, pressante, l’interesse del Manchester City. E se l’emiro che lo presiede è disposto ad aprire i cordoni della sua borsa, i problemi di soldi, poi, sono degli altri…In avanti c’è, invece, l’imbarazzo della scelta, per cui si attende l’offerta concreta di Psg o Marsiglia per Menez, dello stesso Psg per Borriello ( che, però, vorrebbe restare per giocarsi le sue carte nell’attacco a tre punte di Luis Enrique) e c’è ancora tutta da definire la vicenda-Vucinic. Il montenegrino non sembra più così convinto di voler fare le valigie, ma l’interesse della Juventus per lui è noto ( già ci sarebbe l’accordo con l’agente del giocatore, Lucci, non quello con la società che valuta ancora troppo bassa l’offerta bianconera) e si sono fatti avanti nelle ultime ore sia i russi dell’Anzhi ( disposti a spendere ben più dei 18-20 milioni richiesti dalla Roma), destinazione non troppo gradita al giocatore, e, soprattutto, il Bayern Monaco. C’è, infine, la grana-Bojan. Il Barcellona, infatti, lo ha convocato per le visite mediche e il pre-ritiro agli ordini di mister Guardiola. Ufficialmente, fanno sapere dalla Catalogna, in attesa di definire l’acquisto di Alexis Sanchez. In realtà, il problema è legato alla modalità dell’acquisto del giocatore. Inizialmente, doveva arrivare in prestito, con diritto di riscatto per la Roma e di contro riscatto per il Barcellona, poi un acquisto a tutti gli effetti ma con pagamento differito: 1 milioni adesso, 9 tra un anno, poi saliti a 12. Sempre a quota 15 milioni sarebbe, invece, rimasto il diritto di contro riscatto per i blaugrana. A Trigoria si mostrano, comunque, fiduciosi e dicono che l’arrivo del 21enne non è in discussione, essendo stata definita tutta la trattativa un mese fa. In ogni caso, un “pasticciaccio brutto” di cui non si avvertiva il bisogno. Nella malaugurata ipotesi che qualcosa dovesse andare storto, poi, ci rimarrebbero male in molti: società, tifosi e giocatore stesso, interessato a trasferirsi nella capitale dove avrebbe molte più possibilità di partire titolare. Molta curiosità, anche fra i giocatori, suscita l’approccio con il nuovo tecnico, Luis Enrique. Il 41enne asturiano, molto disponibile e loquace con i giocatori e mostratosi in perfetta forma fisica, ha già parlato a chiare lettere: la sua sarà una Roma d’attacco, votata a creare gioco, a non assumere atteggiamenti speculativi e al mantenimento costante del possesso del pallone. Una riproposizione integrale del modello-Barça? Non proprio, ma quasi. Del resto, il suo Barcellona B ha maturato un solo 0-0 in 42 partite stagionali… Saranno banditi, ovviamente, i lanci lunghi a scavalcare il centrocampo e le verticalizzazioni immediate. In questo clima di speranza (e anche un po’ di diffidenza, a dire il vero…) hanno destato un certo scalpore anche i primi fischi stagionali incassati dalla squadra a Brunico. <> e anche <>. Insulti assortiti per Vucinic, reo di scarso attaccamento ai colori giallorossi. E non sono mancati riferimenti ai trascorsi in biancoceleste per De la Pena. Scorie di una brutta stagione ancora da metabolizzare. Intanto, la squadra risponde sul campo esordendo con un sonoro 10-0 ad una rappresentativa locale.
Daniele Puppo
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