109 miliardi di Euro: la Grecia e l’intera eurozona possono tirare un sospiro di sollievo. Non solo, infatti, è stato approvato il piano di salvataggio europeo per i conti greci, ma all’operazione parteciperanno, in via del tutto eccezionale, anche banche e istituti di credito privati.
Un intervento fortemente voluto dalla Germania di Angela Merkel per la quale lo sforzo rappresenterà “un taglio di capelli” per il settore creditizio. Più nello specifico, le misure concordate giovedì nell’incontro di diciassette paesi europei comportano dilazioni e facilitazioni nel pagamento del debito che rappresentano il contributo da 37 miliardi di Euro del settore privato. I mercati hanno salutato in maniera entusiastica l’annuncio delle misure. Il rischio che la Grecia non potesse onorare i propri debiti – oltre 340 miliardi di Euro, equivalenti al 140% del prodotto interno lordo – aleggiava come una minaccia su tutta l’eurozona e, in particolare, su tutti quei paesi – Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia – che avrebbero visto, in seguito a default greco, aggravarsi gli interessi per il denaro preso in prestito. Di fatto, la parola “default” è stata accuratamente evitata. “Non appartiene al mio vocabolario” ha fatto sapere il presidente francese Nicolas Sarkozy, assicurando che la ”Grecia pagherà il suo debito”. Di fatto esisteva – ed esiste tuttora – la possibilità che le agenzie di rating internazionale considerino le facilitazioni concesse alla Grecia come una sorta di “default selettivo”. Ciononostante, le principali borse europee hanno salutato con forti rialzi la promulgazione del piano, mentre l’assicurazione che i bond greci verranno garantiti dai paesi dell’eurozona indipendentemente dal giudizio delle agenzie di rating ha alleggerito la pressione sui conti pubblici dei paesi in difficoltà. L’Irlanda, per esempio, ha guadagnato una riduzione del 2 per cento sugli interessi da pagare. Una conquista valutata in 6-800milioni di Euro l’anno dal primo ministro Enda Kenney. Sempre alle agenzie di rating – solo Fitch, per il momento, ha espresso parere positivo sulla ‘manovra’ – è dedicato l’ultimo allusivo commento del presidente della commissione europea Manuel Barroso. L’affidamento sulle agenzie esterne è stato definito “eccessivo” auspicando un piano per ridurne l’influenza. Un piano da stendere in autunno quando i vertici dell’Europa si incontreranno per vagliare “nuove proposte”.
Tommaso Vesentini
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