Revoca dell’intero Cda dell’Atm, l’azienda di trasporti milanesi presieduta da Elio Catania. E’ questo il segnale che Giuliano Pisapia, il sindaco di Milano, ha voluto dare contro «sprechi e privilegi che noi non possiamo accettare». La decisione è stata annunciata al termine della seduta di giunta, riunita per approvare la delibera sull’aumento del costo del biglietto da uno a un euro e cinquanta centesimi. Il provvedimento di revoca delle nomine di tipo fiduciario rientra nelle facoltà del primo cittadino nei primi 180 giorni dal suo insediamento. Uomo voluto dalla Moratti, Catania, ha difeso la sua gestione dell’azienda e provato a giustificare alcuni sprechi a prima vista inspiegabili.
Le motivazioni non devono aver convinto il sindaco. Nei prossimi giorni verrà pubblicato un bando, con scadenza il 15 di settembre, per individuare i futuri membri del Cda che avranno il compito di decidere su Catania in qualità di direttore generale di Atm. Nelle scorse settimane era stato già azzerato il cda di Milano Ristorazione. La revoca ha colpito i quattro componenti del Consiglio di amministrazione della società che prepara 95 mila pasti al giorno e il presidente Roberto Predolin. L’azzeramento del cda «era per me un atto dovuto», ha ddetto Pisapia. Il motivo è che «in questi anni i vertici dell’azienda hanno avuto un atteggiamento quanto meno discutibile, che impedisce qualsiasi possibilità di rapporto fiduciario, per quanto riguarda incarichi e stipendi, contravvenendo a quei principi di sobrietà su cui voglio operare». D’altronde, ha spiegato, «alcune scelte effettuate dagli amministratori in passato, e che sono continuate in questi due mesi, sono chiaramente classificabili come sprechi e privilegi che noi non possiamo accettare – ha detto – proprio perché così ci siamo impegnati a fare con chi ci ha dato il voto». «Questo rientra in una scelta strategica della nuova Giunta», ha spiegato Pisapia, e «vuole essere il segnale di una nuova fase, di una vera e propria svolta, un nuovo corso per cui al centro dell’interesse della Giunta e di chi amministrerà le partecipate ci sia sempre la maggiore attenzione al servizio che i cittadini hanno il diritto di avere». Il sindaco ha poi affermato che si sarebbe aspettato un passo indietro da parte dei componenti del Cda e dello stesso Catania. Ma nei due mesi dal suo insediamento «non abbiamo avuto nessun segnale che ponesse fine a un malcostume per noi inaccettabile, anzi, si è anche difeso in alcuni interventi pubblici». Per Pisapia sarebbe stato «grave» il coinvolgimento di Atm «nella regia della campagna elettorale» di Letizia Moratti. «Ritengo anche grave, grave rispetto al togliere risorse all’azienda – ha detto Pisapia spiegando le ragioni della decisione – che nel corso della campagna elettorale siano state coinvolte in modo esplicito e senza interventi di censura da parte del presidente, del cda o dei vertici aziendali, nella regia della campagna elettorale di chi, azionista, concorreva alla carica di sindaco della città, cioè l’ex sindaco di Milano». «E’ una decisione immotivata, quella di Pisapia, come è immotivata la sentenza della Cassazione e anche il rincaro dei biglietti Atm: è proprio un esempio di una decisione che non ha alcuna spiegazione tecnica ma che pesa tantissimo sui cittadini, è a questo che deve pensare Pisapia», ha commentato l’ex sindaco Letizia Moratti. In un comunicato Cgil, Cisl e Uil di categoria sottolineano che «la decisione del Comune di Milano di revocare l’intero cda rientra pienamente nelle facoltà dell’azionista». Aggiungono però che i nuovi amministratori devono avere «caratteristiche di alto profilo e capacità». «Chiediamo conseguentemente – scrivono in un comunicato le organizzazioni sindacali – che venga assicurata all’impresa una immediata continuità e stabilità che sia il presupposto per affrontare le tante criticità emerse in questi mesi ed i progetti che riguarderanno la mobilità cittadina». Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti «chiederanno un incontro urgente – spiegano – per avere ogni informazione su quanto avvenuto e per stabilire un confronto indispensabile ad affrontare i prossimi mesi. Convinti che in piena responsabilità ed autonomia, a tutti i soggetti è richiesto di fare la propria parte».
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