Anche questa non è stata “la volta buona”. La Roma deve rimandare ancora l’appuntamento con la prima vittoria stagionale ( al momento, 3 pareggi e 2 sconfitte).
Questa, con un Siena ampiamente rimaneggiato ( Sannino ha cambiato ben sei undicesimi della formazione scesa in campo nello sfortunato match con la Juventus) e, per giunta all’Olimpico, poteva essere l’occasione propizia. Anzi, doveva. Ma, al termine della gara, la sensazione diffusa è che il pareggio finale vada persino stretto ai toscani che hanno più che doppiato la Roma in termini di palle-gol create. E, se è vero che la Roma ha totalizzato un notevolissimo 66% di possesso-palla, diventa lecito chiedersi a che pro, se questo tourbillon non riesce a sfociare in quella che deve essere la sua conclusione ultima, cioè il tiro in porta. Perché parlare di incapacità a finalizzare, come fatto dopo la gara con il Cagliari, vuol dire non voler vedere il reale problema. Per mostrare imprecisione in fase conclusiva, bisognerebbe prima arrivarci, al tiro. La Roma non lo fa. O, comunque, lo fa poco e da posizioni non agevoli. Il Siena di Sannino, invece, ordinatamente disposto in campo, ha dato offerto una chiara lezione di cosa voglia dire praticare un calcio semplice. In due-tre passaggi, facendo largo uso delle fasce, i bianconeri hanno creato sistematicamente i crismi del pericolo. Ed è solo per una fortuita congiuntura astrale che abbiano agguantato il pari a due minuti dal termine. Il Siena ha solo , nel modo più beffardo possibile, riscosso in extremis un credito spropositato accumulato in precedenza. Sulle fasce, Grossi e Angelo ( finchè il brasiliano non è stato costretto a salutare in anticipo, causa un infortunio muscolare alla fine del primo tempo, ndr) hanno fatto quello che hanno voluto, macinando chilometri, indisturbati o, comunque, poco impegnati dai rispettivi dirimpettai, Perrotta ( un deciso passo indietro rispetto all’interpretazione dell’inedito ruolo fornita a San Siro) e Josè Angel, bravissimo a spingere e instancabile nell’appoggiare l’azione dei suoi, ma ancora inconsistente in copertura. Si è sbloccato Osvaldo, è vero, ma è stato Borriello la nota più lieta del rinnovato (Luis Enrique ha provato il tero diverso tridente in tre partite) attacco romanista, fornendo il prezioso assist per il compagno e sbattendosi lungo tutto il fronte offensivo. Notevole anche lo spirito di sacrificio mostrato da Totti, comparso anche nella propria area a dare manforte ai compagni in difficoltà. Ma, forse anche per il carico di lavoro sobbarcatosi, poco incisivo davanti. Ma sono stati i giocatori del Siena a far vedere le cose migliori nell’arco dei 90 minuti dell’Olimpico. Calaiò e Angelo hanno ripetutamente impensierito già nella prima frazione Lobont. E Brienza ha costretto il portiere romeno a compiere una prodezza poco prima del vantaggio di Osvaldo. Nella ripresa, poi, le folate offensive dei bianconeri, agevolati, in questo cambio di marcia, dal passaggio ad un attacco a tre con l’ingresso di Gonzalez, si sono fatte più insistite e proprio l’ex attaccante del Novara ha sfiorato la segnatura con un gran tiro a lato, poi con un colpo di testa a botta sicura che ha costretto Kjaer a replicare il miracoloso salvataggio sulla linea di porta già visto contro l’Inter e, infine, al termine di un entusiasmante coast to coast di ben cinquanta metri, a spedire di qualche millimetro al lato del palo di sinistra con Lobont battuto. Ma anche Bolzoni si è fatto notare parecchio, in particolare andando ad incornare un’assistenza di testa di Calaiò. Ma il solito Kjaer, uomo della provvidenza in difesa, si immolava andandolo a contrare mettendo a repentaglio anche la propria incolumità. L’1-1 finae veniva, invece, confezionato da Vitiello, lesto a precedere una sonnolenta difesa giallorosa, che ribatteva in rete una palla che Brienza aveva mandato ad incocciare sul palo. A mettere il punto esclamativo sulla prova, già maiuscola, degli uomini di Sannino. Molto preoccupato, a fine gara, Luis Enrique: “ Non posso essere soddisfatto. Abbiamo fatto un deciso passo indietro rispetto a San Siro e il Siena, soprattutto nel secondo tempo, ci ha messo in grande difficoltà e, alla fine, avrebbe anche meritato di più. Siamo ancora lontani da ciò che voglio e tutta la situazione comincia a preoccuparmi perché vedo che la mancanza i vittorie sta minando la fiducia dei ragazzi. Ora dobbiamo solo continuare a lavorare duro per il prossimo impegno contro il Parma”. Già, il Parma che attenderà la Roma nel posticipo serale di domenica. Un tempo terra di conquista pr i giallorossi, ora trasferta temutissima perché i gialloblu hanno dimostrato che, tra le mura amiche, possono elevare, e di molto, il proprio rendimento. In più, ritroveranno il loro genietto, Giovinco, che, tra le linee giallorosse, potrebbe creare non pochi grattacapi.Daniele Puppo
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy