Una volta ci si scambiava l’anello che accompagnava la promessa di amore eterno. Ora oltre alla promessa che, considerando le statistiche, il più delle volte non viene mantenuta si acquista un lucchetto dal ferramenta, vi si scrivono sopra due iniziali e una data e il gioco è fatto: tutti coloro che passeranno per il luogo dove il lucchetto è stato ben assicurato a una catena sapranno, ad esempio, che Paolo e Francesca si sono legati per sempre, indissolubilmente.
Ma proprio un lucchetto deve essere il simbolo d’amore? La moda è stata lanciata dal libro di Federico Moccia “Tre metri sopra il cielo” e proprio a Ponte Milvio, il luogo che ispirò il romanzo, continua a vivere la tradizione, per gli innamorati, di incatenare lucchetti intorno ad un lampione per sancire il loro legame in eterno. Una tradizione che è piaciuta a migliaia di coppie, che però qualche problema lo ha già causato in quanto una selva di lucchetti non costituisce l’addobbo ma il deturpamento di uno dei più antichi ponti di Roma. Senza contare le conseguenze anche per il Tevere, già carico di rifiuti, che è diventato depositario delle migliaia di chiavi gettate in acqua dopo aver avvinghiato il lucchetto.
Se si considera poi che già nel 2007 il peso di tutta quella ferraglia aveva causato il crollo del romantico lampione di Ponte Milvio, insomma per il luogo in cui le coppiette di innamorati, romani e non, hanno depositato la loro promessa di eterna passione, non c’è pace. Per il rito d’amore Moccia-style, sempre più contagioso, sono stati occupati all’interno della città altri spazi ‘lucchettabili’. Non tutti, però, all’altezza di reggere la situazione: se si esclude lo Zodiaco dove la ringhiera che affaccia sul panorama più alto di Roma può sostenere senza fatica il peso di qualche migliaio di serrature metalliche, gli altri tra i quali Ponte Sant’Angelo, Fontana di Trevi, Villa Borghese, che fanno parte del nostro patrimonio storico-artistico di inestimabile valore, no perché mentre l’amore vola via, il ferro resta a corrodere il marmo. Per evitare il peggio il Campidoglio ha iniziato l’opera di rimozione di tutti i lucchetti da monumenti, opere d’arte, gioielli architettonici che rischiavano di rimanere soffocati dalla ferraglia. È una battaglia per il decoro urbano che secondo l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Marco Visconti, verrà apprezzata da quei tanti cittadini che amano la loro città e considerano Roma come la loro casa. Il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Maria Giro, chiede di fare un ulteriore passo in avanti e svincolare dai lucchetti anche Ponte Milvio. Se dovesse passare la sua proposta gli amanti ‘incatenati’ potrebbero sempre trovare rifugio in un sito nato sulla scia del romanzo di Federico Moccia, www.lucchettipontemilvio.com: grazie ad una sofisticata simulazione è infatti possibile effettuare una visita virtuale su quello che i romani chiamavano Ponte Mollo ed attaccare un lucchetto digitale con la propria dichiarazione d’amore che, anche lì, resterà per sempre.
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