Un Teatro Biondo stracolmo, «perché il “libero futuro” di Palermo parte da qui». Presentato il comitato Professionisti liberi, una rete di imprenditori pronti a far valere l’osservanza delle regole deontologiche da tutti gli iscritti agli ordini professionali.
La legalità anteposta al profitto amorale: «Un’iniziativa che apre la speranza che ci sia, a fianco degli imprenditori che denunciano il racket, una schiera di professionisti che li supportano sabotando il sistema mafioso», come si legge nel manifesto antimafia distribuito nel teatro palermitano. Oltre mille professionisti hanno deciso così di impegnarsi concretamente contro la criminalità organizzata, di «metterci la faccia», contrariamente all’omertà che veniva attribuita a una certa classe dirigente siciliana del passato, per dimostrare il loro impegno antimafia. Si tratta di una sorta di vademecum di regole che prevede l’impossibilità di prestare alcuna forma di consulenza o attività professionale a chi è già condannato o anche solo imputato per mafia. L’associazione Professionisti Liberi nasce col sostegno di Addiopizzo e Libero Futuro, per continuare la lotta alla mafia comprendendo, dopo i commercianti ed i consumatori, coloro i quali esercitano professioni intellettuali. «Il manifesto – afferma Enrico Colajanni, tra gli organizzatori della manifestazione – vuole mettere insieme una rete di professionisti onesti, che con il loro impegno personale e la loro testimonianza, pretendono l’osservanza delle regole deontologiche da tutti gli iscritti agli ordini professionali, purtroppo spesso disattese da coloro che dovrebbero vigilare».
Gli aderenti al comitato sostengono, inoltre, che la meritocrazia debba sempre essere al centro delle scelte pubbliche di selezione dei professionisti. La raccolta firme dei Professionisti Liberi continuerà in tutto il Paese, per raggiungere al più presto l’ambizioso traguardo delle 5.000 adesioni. Enrico Colajanni, presidente di Libero Futuro, prosegue dicendo che si tratta di «un’iniziativa strategica perché tocca la sensibilità dei professionisti onesti che magari fino ad ora hanno taciuto, ed apre la speranza che ci sia, a fianco degli imprenditori che denunciano il racket, una schiera di professionisti che li supportano sabotando il sistema mafioso, che ha tanto bisogno dell’apporto di professionisti compiacenti».
Giovanni Tarantino
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