Dieci anni di carcere per chi costringe un bambino alla prostituzione o ad atti sessuali, tre anni per coloro che realizzano immagini pornografiche di minori e le diffondono sul web, un anno per chi viene sorpreso a scaricare materiale del genere.
Sono le pene minime previste da una direttiva adottata oggi dal Parlamento Europeo, votata quasi all’ unanimità con 541 voti a favore, 2 contrari e 31 astensioni, alla quale gli Stati membri devono adeguare la loro legislazione entro 2 anni.
Tra le principali novità – spiega il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli – il reato di turismo sessuale; norme interdittive per vietare la possibilità a chi ha commesso questi reati di svolgere attività professionali a contatto con i bambini; rafforzamento degli strumenti per la lotta alla pedopornografia on line, con l’ introduzione del reato di grooming (adescamento dei minori online) e di misure obbligatorie per la rimozione immediata dei siti che contengono materiale pedopornografico; sequestro e confisca di beni e proventi legati alle attività criminali legate allo sfruttamento dei minori.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Telefono Azzurro, schierato da 24 anni in difesa dei minori, che per il reato di turismo sessuale, la pedoponografia online e l’introduzione del reato di grooming ha fatto lunghe battaglie. Plauso anche da Save the Children che da sempre promosso e auspicato: la creazione in ogni paese Ue di una unità di polizia specifica per l’identificazione dei minori vittime di abuso per la produzione di materiale pedopornografico, ma anche l’ uniformazione tra i diversi paesi della definizione di questo tipo di reati con l’ introduzione di quello dell’ adescamento online.”L’ unico rammarico rimane – rileva Save the Children – l’ assenza, nella Direttiva, dell’ obbligo per i paesi membri di bloccare nel frattempo l’ accesso ai siti ospitati in paesi terzi, come avviene già in Italia per legge. Si potrebbero così abbattere in modo significativo gli accessi al materiale riducendo le potenzialità di guadagno per le reti criminali che ne traggono profitto”.
“L’ Italia vanta norme molto severe contro pedofilia e pedopornografia – ha detto Mara Carfagna, ministro delel Pari Opportunità – Il Parlamento Europeo con le nuove direttive in materia consentirà di rendere ancora più completo il quadro normativo, di uniformare la legislazione degli Stati e, quindi, di rendere più agevole l’ individuazione e l’ arresto di chi si macchia del più orribile reato che la mente umana possa immaginare”.
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