Con una decisione che già fa discutere il giudice del Tribunale dei Minori di Bologna, Giuseppe Spadaro, ha dato una bimba di tre anni in affidamento temporaneo ad una coppia di omosessuali.Lo scrive oggi Il Corriere della Sera evidenziando che la coppia affidataria non vive nel capoluogo dell’ Emilia Romagna, ma in un’ altra città della regione. Si tratta di due uomini di mezza età, con un lavoro e un buon reddito, che convivono da tempo. Sono una coppia stabile e affidabile, secondo i servizi sociali, che ha espresso parere favorevole al provvedimento.
L’ altra protagonista della vicenda di cui parla il quotidiano, è una bambina di tre anni, che vive nella stessa città emiliana e che conosce bene i due gay. Li frequenta da tempo ed è talmente affezionata a loro da chiamarli «zii» sebbene non vi sia alcun legame di parentela.
Questo l’antefatto che ha predisposto i servizi, prima, e i giudici, poi, valutate le condizioni di benessere e serenità necessarie per l’affidatario, a dichiarare l’idoneità della coppia ad accogliere la bimba.
La legge sull’ affidamento è più elastica di quella sull’ adozione e l’ obiettivo del primo,è esclusivamente la tutela del minore, che spesso continua a frequentare i suoi genitori. E se per le adozioni la legge italiana parla espressamente di coppia sposata, per l’ affidamento è previsto che la nuova famiglia possa essere una coppia tradizionale, meglio se con altri figli minori in casa, ma anche una «comunità di tipo famigliare»: formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori, o anche un single. Non c’è una voce specifica per le coppie omosessuali, ma neppure nessun passaggio che le escluda.
“Possibile che non ci fosse una famiglia disponibile all’ affido?”, si chiede il presidente del Forum delle Famiglie Francesco Belletti. “Nelle nostre associazioni ci sono centinaia di coppie pronte all’ accoglienza, delle quali diverse si sono fatte avanti proprio in queste ore, possibile che il giudice non ne abbia incrociata nessuna?” ” È inevitabile che sorga il dubbio che non si tratti di una scelta fatta per il bene del bambino- osserva Belletti– ma piuttosto del solito ‘segnale ideologico’ che in questo caso passa sulle spalle di una bambina”. Prescindendo da ogni considerazione culturale, dice il presidente del Forum: “una famiglia con una mamma ed un papà è sicuramente più idonei a garantire ad un bambino un miglior sviluppo rispetto a due persone dello stesso sesso”.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy