A Edimburgo il cibo scartato diventa energia

Esattamente come accade nella ‘macchina’ uomo, dove gli alimenti sono il combustibile per produrre l’energia necessaria per muoversi, impegnarsi nelle varie attività giornaliere, compiere tutte le azioni in cui è richiesto l’uso dei muscoli e anche quelle in cui prevale l’attività intellettuale, così il cibo diventa utile anche per produrre energia da utilizzare per altri scopi. Ad esempio tenere una Tv in funzione.

Se ciò che mangiamo deve avere tre elementi base – carboidrati, grassi e proteine –  per immagazzinare le calorie da consumare nella vita quotidiana, per rimpiazzare le tante cellule del nostro corpo che ogni giorno muoiono e in funzione protettiva impedire che ci vengano le influenze, i raffreddori e altre malattie, il cibo scartato destinato ai cassonetti, diventa prezioso per illuminare.

In passato l’energia era quella proveniente dalle colture necessarie per alimentare i buoi che trainavano gli aratri, o quella del legno bruciato per scaldarsi e cucinare. Oggi viene anche dagli scarti agricoli e dal letame, usati per produrre biogas da cui si generano energia elettrica e termica.

A Edimburgo, capitale della Scozia, il paese più a nord del Regno Unito, con un progetto pilota del comune iniziato nel 2011  il cibo destinato ai cassonetti viene trasformato in energia. Invece di buttarlo le famiglie raccolgono gli avanzi alimentari in una cassetta che viene poi portata in una centrale a biogas collegata alla rete elettrica nazionale. Con una cassa di cibo si alimenta, ad esempio, una tv per cinque ore.

Ogni settimana vengono raccolte 160 mila casse di cibo. In pratica, ogni mese vengono recuperate 700 tonnellate di alimenti che trasformati sono in grado di fornire energia per preparare quasi due milioni di thé caldi.

E quel mezzo milione di abitanti della città risparmiano un milione di sterline l’anno in bolletta!

B.A.