Nonostante tutto alla fine Roma non smette di regalare capolavori stupefacenti. L’iniziativa delle Giornate Europee del Patrimonio quest’ultimo fine settimana ha offerto a molte città italiane il piacere di accedere e gustare più intensamente molti luoghi d’arte e di cultura. Ma Roma ha potuto godere di un piccolo dono straordinario atteso da parecchi anni. Si tratta della galleria Carracci a Palazzo Farnese finalmente restituita al suo originario splendore dopo un restauro durato 18 mesi.
il restauro ha riguardato circa 600 mq di superficie affrescata per una galleria stretta 20 metri per 7. Un lavoro minuzioso e complicato che ha richiesto l’impiego di grandi professionisti. 6 imprese riunite in un’unica associazione temporanea hanno messo in campo 25-30 restauratori alla volta, più di quanti fossero gli operai utilizzati tra il 1597 e il 1608 dagli stessi Carracci per realizzare l’opera. Questo restauro è il frutto di una collaborazione internazionale tra Francia e Italia che ha beneficiato in larga parte dei fondi privati stanziati dal World Monuments Fund, organizzazione dedicata alla salvaguardia dei monumenti storici e dei siti più significativi al mondo.
Un ingente lavoro che ha restituito ai visitatori l’originario splendore degli affreschi che dal ‘700 in poi erano rimasti offuscati da uno spesso velo di grigio cinerino formato da sporco e strati di protezione. Oggi tornano visibili i colori vividi, le forme plastiche e le realistiche profondità di un trompe-l’oeil che mescola scultura, pittura e architettura producendo un effetto visivo avvolgente. Gli affreschi creano giochi prospettici che catturano lo sguardo e danno la sensazione di seguire un percorso narrativo in movimento.
La volta infatti rappresenta il tema degli Amori degli Dei con soggetti ispirati alle Metamorfosi di Ovidio e costituiva il suggestivo sfondo di un ambiente dedicato alle passeggiate private internamente al Palazzo Farnese. Fu commissionata ai fratelli Carracci in occasione delle nozze di Ranuccio Farnese con Margherita Aldobrandini e ad oggi è considerata come il vero capolavoro di Annibale che ne fu l’autore principale.
La galleria racchiude in sé la sintesi di un secolo e mezzo di innovazioni pittoriche di cui Raffaello e Michelangelo furono esponenti principali. Nonostante la varietà delle forme e dei soggetti, la volta crea un effetto d’insieme assai armonioso culminante nello splendido affresco centrale che celebra l’amore degli sposi attraverso il Trionfo di Bacco e Arianna.
Sotto lo strato di polvere l’opera di pulitura ha inoltre rivelato decorazioni d’oro originali che non hanno richiesto aggiunte da parte dei restauratori. La bellezza e la ricchezza primitiva degli affreschi ha consentito in effetti di condurre l’intero lavoro di restauro in modo rispettoso della memoria storica dell’opera che oggi è possibile ammirare così come era stata concepita più di 400 anni fa. Un capolavoro tutto italiano unico e prezioso per ammirare il quale in questi due giorni i numerosi visitatori non hanno temuto di intraprendere una lunga coda che si è snodata lungo buona parte del perimetro di Piazza Farnese.
Vania Amitrano
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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