Saranno i guai che sta passando il sindaco in prima persona e la sua giunta a seguire – le nomine contestate dall’Anac che riguardano tre membri della famiglia Marra: l’ex vice capo di gabinetto Raffaele Marra; il fratello Renato, già nel corpo della polizia locale di Roma Capitale, cui è toccata una promozione ‘turistica’ e l’assunzione di Francesca e successiva assegnazione di incarico dirigenziale (già questo potrebbe essere sufficiente ad segnare il nome della sindaca Virginia Raggi nel registro degli indagati per abuso d’ufficio, e forse falso ideologico, partendo dalla constatazione che proprio lei ha fornito in atti ufficiali versioni dei fatti fra loro contraddittorie) e la bocciatura da parte dell’Oref, l’Organismo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune, del bilancio di previsione ovvero la manovra in riferimento a razionalizzazione e alienazione delle partecipate – . Sarà anche l’incredulità, più propriamente sconcerto, davanti all’ennesimo attentato Isis che, come ha confermato il ministro Alfano, ha portato via per sempre al mercatino di Natale, a Berlino, Fabrizia Di Lorenzo, la giovane di Sulmona che il lavoro che non c’è aveva costretto a migrare. Sarà pure la drammatica situazione dei profughi siriani, in particolare dei 4000 bambini, prigionieri nella città di Aleppo (per loro l’Unicef ha lanciato la campagna per la donazione di una coperta simbolo di calore umano e di protezione). Saranno le gravi difficoltà economiche che continuano a far crescere di numero le famiglie indigenti. E sarà un po’ di tutto quanto premesso il motivo per cui quest’anno l’aria natalizia è impregnata di mestizia, di voglia di festeggiare poco e in sordina.
E Roma, che sta rischiando di affondare tra le magagne mal gestite, ha deciso di fare da capofila varando un Capodanno all’insegna della più rigida austerità. Niente botti, né razzi né fuochi artificiali dal 29 dicembre 2016 alle ore 24 dell’1 gennaio 2017 nella Capitale in occasione dei festeggiamenti per la fine dell’anno. È quanto prescrive il provvedimento firmato dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi. L’ordinanza dispone nel periodo menzionato il divieto assoluto di usare materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti, nonché di usare materiale esplodente anche ‘declassificato’, ossia potenzialmente non pericoloso, a meno di 200 metri dai centri abitati, dalle persone e dagli animali. Sono previste sanzioni tra i 25 e i 500 euro per l’inosservanza degli obblighi e dei divieti disposti dal provvedimento, oltre che il sequestro amministrativo. Nell’ordinanza si considera l’urgente necessità di adottare misure idonee a garantire l’incolumità pubblica, la sicurezza urbana, la protezione degli animali e assicurare le necessarie attività di prevenzione attraverso la limitazione all’uso dei botti e dei fuochi d’artificio sul territorio comunale.
Ma non è ancora tutto: è saltato pure il consueto spettacolo musicale in piazza. Il primo concertone dell’amministrazione Cinquestelle non ci sarà: quello che doveva essere il nuovo modello di evento di San Silvestro, con un bando pubblico che prevedeva iniziative auto-finanziate al Circo Massimo e ai Fori Imperiali, si è rivelato un flop con la fuga degli sponsor. La doccia gelida è arrivata ieri mattina in Comune quando dalla società iCompany, vincitrice del bando, hanno fatto sapere che «non c’erano più le condizioni». Da qui la ritirata.
A.B.
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