Potremmo pensare ad un ‘chiodo fisso’ dell’amministrazione capitolina guidata da Ignazio Marino. E non sbaglieremmo più di tanto, perché sui diritti Roma un passo avanti – o indietro, a seconda dei punti di vista- lo ha fatto due mesi e mezzo fa (28 gennaio 2015) quando ha approvato la proposta di delibera 96/2013 che prevede il “riconoscimento delle unioni civili, l’istituzione di un registro delle unioni civili e l’approvazione del regolamento”.
“Matrimoni per tutti, unioni civili per tutti!”, è invece l’obiettivo dell’iniziativa, che si è conclusa con un bacio collettivo sotto l’obelisco, promossa oggi pomeriggio a piazza Montecitorio dall’associazione radicale “Certi diritti” e dal gruppo “Affermazione civile” e alla quale hanno aderito numerose associazioni, molte della comunità Lgbt.
Alcune decine i partecipanti, tra cui diverse coppie che si sono sposate all’estero e in attesa di sancire la loro unione anche in Italia, hanno esposto fogli con il nome, il luogo di matrimonio e la dicitura “Aspetto di sposarmi in Italia”. Molti i cartelli con un grande cuore rosso e il simbolo dell’uguale in bianco al suo interno, oltre a quelli “Lostessoamore, gli stessidiritti #lostessosi”, “Matrimonio per tutti – stiamo ancora aspettando”, “Yes, I do, sì voi potete, sì lo voglio, non non potete”, “Due cuori, una capanna, zero leggi”, “Basta scuse! Matrimonio per tutti”, “138/2010 5 anni di attesa”, “Anche noi siamo famiglia dateci diritti”.
Occasione dell’evento. il quinto anniversario della sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale che ha sancito che “anche la coppia dello stesso sesso ha diritto a essere tutelata come formazione sociale”. Lo spiega Gabriella Friso, esponente di “Affermazione civile”, gruppo che “promuove azioni pilota per affermare gli stessi diritti tra coppie dello stesso sesso ed eterosessuali”. Per la Friso “se una legge ci dev’essere, deve affermare l’uguaglianza di tutte le coppie: matrimonio civile e unioni civili per tutti. Anche se il Parlamento approvasse la legge sulle unioni civili, continueremo a combattere fin quando non ci sarà anche il matrimonio civile per tutti”. Per Andrea Maccarone, del Circolo Mario Mieli, “il nostro Paese non rispondendo a una sentenza della Corte costituzionale dopo 5 anni continua a non rispondere non solo a quest’ultima ma a migliaia di persone che non vogliono privilegi ma diritti”. E “la proposta di legge sulle unioni civili al vaglio del Parlamento viene sì incontro all’esigenze e ai bisogni pratici di molte persone e famiglie, d’altro canto rischia di sancire differenza e discriminazione, non stabilendo finora il matrimonio per tutti”. Presente anche Rita Bernardini, segretario dei Radicali Italiani.
A.B.
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