Addio a Nadia Toffa, una guerriera più che una ‘iena’

Dopo una lunga battaglia contro il cancro è morta a 40 anni Nadia Toffa, storica conduttrice e inviata de Le Iene. Lo ha annunciato stamattina lo staff della trasmissione tv sulle proprie pagine social.

Già nel maggio scorso aveva dovuto rinunciare all’ultima puntata del programma su Italia Uno  la cui caratteristica sono gli approfondimenti dell’attualità italiana e internazionale, realizzati attraverso reportage e provocazioni satiriche.

“Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi”, si legge sulla pagina Facebook de Le Iene. “Il destino, il karma, la sorte, la sfiga ha deciso di colpire proprio te, la nostra Toffa – prosegue il post della trasmissione Mediaset -, la più tosta di tutti. Sei riuscita a perdonare tutti, anche il fato, e forse anche il mostro contro cui hai combattuto senza sosta: il cancro. Non ci resta che sperare che tu sia riuscita a perdonare anche noi, che non siamo stati in grado di aiutarti quanto avremmo voluto. Ed ecco le Iene che piangono la loro dolce guerriera, inermi davanti a tutto il dolore e alla consapevolezza che solo il tuo sorriso potrebbe consolarci. Niente per noi sarà più come prima”.

Bresciana, liceo classico nella sua città e laurea  in Lettere e Filosofia a Firenze, con tesi di laurea sulla “Storia della chiave iconografia di San Pietro”, ha realizzato cortometraggi e condotto tg per una rete locale prima del “grande salto in questo gruppo di matti…”, come lei stessa lo aveva definito. Dal 2009 era quindi inviata e co-conduttrice delle Iene che ha dovuto abbandonare durante la sua strenua battaglia contro il cancro, scoperto nel dicembre 1997 in seguito ad un malore mentre era in albergo. Nadia è stata così risoluta nell’affrontare la sua malattia che l’ha raccontata sui social e in un libro, ‘Fiorire d’inverno’, uscito a ottobre scorso per Mondadori, provando a lanciare un messaggio di rinascita e di speranza a chi come lei colpito da tumore. Una speranza che ha sempre coltivato con fiducia, grinta e sempre col sorriso sulle labbra.

Il suo ultimo post risale al primo luglio, quando ha pubblicato una foto sorridente con il suo cane: “Io e Totò unite contro l’afa”, scriveva, “E dalle vostre parti come va? Vi bacio tutti tutti tutti”. Le successive settimane di silenzio, di totale inattività sui social avevano allarmato i suoi tantissimi fan che temevano proprio quello che è realmente accaduto: un peggioramento delle sue condizioni di salute che purtroppo si è concluso questa mattina.

Il suo lavoro più importante: quello per Le Iene

Nel 2009 diventa un’inviata del programma di Italia Uno, Le Iene, per il quale confeziona numerosi servizi sulle sale di slot machine, sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania ad opera della camorra e sui casi di tumori riscontrati nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta e sulla “terra dei veleni” a Crotone. Finisce sotto processo per presunta diffamazione dopo la sua inchiesta sulle truffe che alcune farmacie avrebbero compiuto ai danni del servizio sanitario nazionale. Nel 2014 pubblica il libro Quando il gioco si fa duro sul fenomeno della ludopatia in Italia e, nel 2015, vince il primo premio nella sezione TV del Premio Internazionale Ischia di Giornalismo. Perché Nadia ha amato il suo lavoro, che ha condotto con metodo e grande partecipazione personale, tanto da meritarsi, appunto, un riconoscimento.

Il suo impegno anche fuori dalle telecamere

Era anche ambasciatrice di Oxfam, “movimento globale di persone che vogliono eliminare l’ingiustizia della povertà”. Oxfam Italia ha aderito nel 2010 alla confederazione internazionale Oxfam e nasce dall’esperienza di Ucodep, organizzazione non governativa italiana che per oltre 30 anni si è impegnata con passione e professionalità per migliorare le condizioni di vita di migliaia di persone povere nel mondo, dando loro il potere e l’energia di costruirsi un proprio futuro, di controllare e orientare la propria vita, di esercitare i propri diritti.