E’ morto all’eta’ di 82 anni Leonard Cohen. Lo annuncia la sua casa discografica Sony Music Canada sulla pagina Facebook di Cohen scrivendo: ”Con profondo dolore comunichiamo che il leggendario poeta, cantautore ed artista Leonard Cohen e’ morto”. Con queste parole la casa discografica Sony Music Canada ha annunciato al popolo di Facebook la morte di Leonard Cohen, 81 anni, autore di Hallelujah (la cui cover più famosa rimane quella di Jeff Buckley) e di Suzanne (cantata anche da Peter Gabriel e da Fabrizio De Andrè). l’artista visionario che “Con la sua voce baritonale cantava di amore e odio, estasi e depressione” come lo ha ricordato Rolling Stone, lascia oggi un vuoto nei suoi fan difficile da colmare.
Continua l’annus horribilis per la musica, la cui scia sembrava essersi interrotta con la nota felice del premio Nobel a Bob Dylan lo scorso ottobre. Invece, dopo David Bowie, Prince e Gleen Frey, chitarra degli Eagles, la morte ha risucchiato nella sua spirale anche Cohen, a 82 anni, a pochi mesi dall’uscita del suo ultimo album-testamento You want it Darker.
Solo poco tempo fa, ad agosto, l’artista e poeta aveva dovuto dire addio alla sua musa Marianne Ihlen. Conosciuta sull’isola di isola greca di Hydra negli anni Settanta, aveva ispirato alcuni dei suoi più grandi successi, So long, Marianne e Bird on wire.
Ti ho sempre amata per la tua bellezza e per la tua saggezza ma non serve che io ti dica di più poiché lo sai già. Adesso voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica, amore infinito. Ci vediamo lungo la strada” erano state queste le sue parole di ricordo e di commiato.
Leonard Norman Cohen era nato il 21 settembre del 1934, a Westmount, nel Quebec, in una famiglia medio borghese di origini ebraiche. Dopo la laurea alla McGill University, si era trasferito proprio nell’isola di Hydra e lì aveva cominciato a scrivere e pubblicare poesie, come Flowers for Hitler nel 1964 e il romanzo Beautiful Losers nel 1966. Ispirato dal poeta spagnolo Federico Garcia Lorca, “il poeta laureato in pessimismo” rivaleggiò in talento con Bob Dylan e Joan Baez, frequentò Andy Warhol, i Velvet Underground, riuscendo a cavalcare l’onda del successo anche alla fine degli anni Ottanta, con un album di musica elettronica come I’m your man (1988) e a ricevere l’omaggio dei Rem, Nick Cave e John Cale con I’m your fan del 1991.
“C’è una crepa in ogni cosa – scriveva Cohen – ed è da lì che entra la luce”.
P.M.
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