Affitti Roma, Tronca: censimento con metodo ed etica

“Il problema è di metodo ed etica, per quanto riguarda l’etica noi questa volta dobbiamo andare fino in fondo, perché lo dobbiamo ai romani ma anche ai dipendenti dell’amministrazione: dobbiamo far vedere che certe cose si possono fare se si vogliono fare. Poi è un problema di metodo, come farle? Oggi abbiamo strumenti che non avevamo anni fa. Stiamo lavorando incrociando le banche dati, un sistema che deve essere implementato, magari con una piattaforma informatica dedicata”. Lo dice il commissario Francesco Paolo Tronca a Uno Mattina su Rai 1 parlando delle case del Comune di Roma affittate a prezzi stracciati. Interpellato sul caso di una anziana che paga di affitto 8,27 al mese ma prende solo 400 euro di pensione, risponde: “I casi vanno analizzati puntualmente anche da un punto di vista sociale. Ci sono situazioni che devono essere supportate”.   

“Le zone grigie secondo noi ci sono. Il censimento prevede decine di migliaia di appartamenti di proprietà del Comune, ma quanti sono quelli che non sono caricati nel censimento e sfuggono alla nostra attenzione? Questa è la sfida”, ha detto ancora Tronca intervenendo in Rai.

Si riuscirà vincere questa ‘sfida’ i mesi che restano del commissarimento? “Proveremo a farcela in tutti i modi – ha risposto Tronca – ce la dobbiamo fare perché si tratta di dare un segnale molto forte. Poi bisogna andare avanti”. 

Dalla verifica sul vasto patrimonio immobiliare del Comune di Roma – circa sessantamila beni del Campidoglio, tra musei, negozi, locali, sedi di associazioni o partiti politici, case popolari, appartamenti ai privati – disposta dal Commissario straordinario Tronca sin da suo insediamento, emerge che “solo il 18,5% delle unità abitative, dei 574 immobili del I Municipio presi in esame, può essere definito allocato a inquilini muniti di contratto”. Il Campidoglio incassa solo 3 euro e 70 centesimi per l’affitto di uno stabile al quarto piano di via Carlo Cattaneo, a Monti; 2,3 euro per un immobile in via dei Bresciani, dietro via Giulia e 3 euro per un appartamento a via dei Coronari. Sono solo alcuni esempio, ma la lista è lunghissima, tanto da poter azzardare una perdita per Roma Capitale di oltre 100 milioni di euro l’anno, secondo le stime dello stesso Commissario straordinario di Roma Capitale.