La tragedia dell’aereo caduto sulle alpi francesi fra Digne-Les-Bains e Barcelonnette, costato la vita a tutti i 150 occupanti dell’Airbus della Germanwings presenta ancora molti lati oscuri sui quali le autorità francesi e tedesche cercano di fare luce. Al momento sembra esclusa l’ipotesi dell’attentato mentre tra molti dubbi ci cerca di seguire la pista dell’incidente tecnico.
Intanto, in Germania, il lutto si accompagna alla polemica: il personale di bordo di Germanwings ha bloccato a terra trenta voli, costringendo la compagnia a cancellarli e ragioni ufficiali alla base di questa astensione dal lavoro del personale di volo della compagnia low cost non sono note anche se molti mettono in relazione lo sciopero con il fatto che prima dell’incidente, a Dusseldorf l’Airbus A320 sarebbe stato sottoposto ad una lunga revisione durata molte ore.
Fra le vittime dell’incidente ci sono sicuramente 67 tedeschi, 45 spagnoli, due australiani e un turco.
Dei passeggeri, per ora, si conoscono solo i nomi: lo ha spiegato a Barcellona la vicepresidente di Lufthansa, Heike Birlenbach. Sugli altri dati, comprese le nazionalità, sono ancora in corso gli accertamenti del caso.
Fra le vittime tedesche, oltre a due bambini piccoli, c’erano sedici studenti e due professori di una scuola superiore.
Erano in Spagna per uno scambio culturale con un istituto catalano, e venivano da Haltern am See, una cittadina renana
Difficilissimo il lavoro dei soccorritori visto che l’aereo è precipitato in un vallone a quasi tremila metri di altezza. Sul luogo dell’incidente, comunque c’è una squadra incaricata di individuare i corpi delle vittime che ha lavorato fino a notte, nonostante il buio e le intemperie.
“La priorità” – ha affermato, da Parigi, un portavoce del ministero dell’Interno – “è restituire i corpi alle famiglie”, ma le operazioni saranno ancora lunghe e complesse, perché il luogo dell’incidente è estremamente scosceso: si può raggiungere solo per via aerea o attraversando i boschi a piedi.
Per identificare i resti delle vittime si dovranno eseguire test del DNA a tappeto.
Già martedì pomeriggio era stata ritrovata fra i rottami dell’aereo una delle due scatole nere di bordo, quella con la registrazione delle voci dei piloti.
È rimasta danneggiata nell’impatto, ma il Ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ritiene sia ancora “utilizzabile”.
In ogni caso, gli investigatori sono al lavoro da stamattina per analizzarla e i primi risultati utili sono attesi per la fine della giornata.
Manca ancora all’appello la seconda scatola nera, che registra i dati di volo dell’aereo.
Secondo un’indiscrezione pubblicata dal sito internet Airlive.net, non confermata da alcuna fonte ufficiale, anche la seconda scatola nera sarebbe stata invece ritrovata, ma sarebbe danneggiata in modo più grave e priva del chip di memoria sul quale sarebbero registrati i dati.
Per quanto riguarda le cause dell’attentato, ai commenti di ieri del Ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve si sono aggiunti oggi quelli del Ministro della Difesa tedesco Thomas de Maizière.
Stando a quanto ha dichiarato il ministro, “Non ci sono indizi di peso per ritenere che l’incidente sia stato provocato intenzionalmente da terzi”.
Il suo Ministero ha comunque aggiustato il tiro, precisando che è troppo presto per escludere qualsiasi ipotesi, comprese le più improbabili.
Intanto sul luogo dello schianto sono arrivati il Presidente della Repubblica francese François Hollande, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy.
A Düsseldorf, dove era diretto l’aereo precipitato, gli amici e i parenti delle vittime che erano già in aeroporto sono stati riuniti in una delle sale VIP, assistiti da un’équipe di sostegno psicologico e due ambulanze.
Nel frattempo, gli equipaggi di altri trenta voli Germanwings in partenza nel pomeriggio dallo scalo renano si sono rifiutati di decollare.
Dietro il gesto di protesta, oltre a rabbia e dolore per i colleghi morti nell’incidente, si è diffuso il sospetto di preoccupazioni sul livello di manutenzione e di sicurezza dei velivoli.
A questo proposito, dopo qualche ora di rinvii e mezze ammissioni, un portavoce della compagnia ha convocato una conferenza stampa in cui ha affermato che i trenta voli non sono partiti perché gli equipaggi non erano al completo, e precisato che non tutti gli aerei rimasti a terra erano Airbus A320 come quello precipitato.
Il portavoce ha invitato la stampa a non alimentare le speculazioni “Per rispetto delle vittime e dei loro parenti”.
Filippo M. Ragusa
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