Povertà: all’Italia il record assoluto. Secondo la classifica Eurostat, riferita al 2016, è il paese europeo in cui vivono più poveri. Su tutto lo Stivale se ne contano 10,5 milioni, su un totale a livello Ue di 75 milioni. La classifica è stata redatta basandosi su una serie di indicatori che valutano le possibilità economiche e la situazione sociale delle persone. Le spese prese in considerazione da Eurostat permettono di valutare quando si entra nella categoria di deprivazione materiale e sociale se non ci si può permettere almeno cinque delle seguenti spese: un pasto proteico ogni due giorni, sostenere spese impreviste, riscaldare a sufficienza la casa, pagare in tempo l’affitto, avere due paia di scarpe per far fronte alle diverse stagioni, e abiti decorosi, una macchina per uso personale, sostituire i mobili logori, spendere una piccola somma di denaro ogni settimana per sé, avere attività ricreative regolari; stare insieme con amici/famiglia per un drink pasto almeno 1 volta al mese; possedere una connessione Internet.
Gli italiani in questa condizione superano numericamente gli abitanti della Romania (9,8 milioni di poveri), mentre in percentuale rappresentano il 14% del totale europeo, andando ad occupare l’undicesima posizione tra i 28 Stati membri con un 17,2% di indigenti sul totale. Rimane comunque il dato preoccupante: i poveri assoluti nella Penisola sono triplicati in 10 anni.
I dati sulla povertà in Italia di Eurostat sono confermati anche dalle analisi sul rischio povertà nel nostro Paese da parte dell’Istat Tweet Povertà. La Comunità di Sant’Egidio, che si occupa di homeless, indigenti e disadattati da decenni offrendo loro ospitalità e ogni giorno pasti caldi, ha lanciato l’allarme su Roma ‘capitale’ della povertà, dove 7.500 persone vivono in strada o in alloggi di fortuna e vi sono sempre più bambini in stato di povertà assoluta. La Caritas, invece, ha censito 16mila senzatetto, mentre un notevole numero di nuovi poveri si conta tra le persone appartenenti al ceto medio.
Anche secondo i dati resi noti dall’Istat sulle condizioni di vita degli italiani, nel 2016 si registra il record storico sia per le persone a rischio di povertà (20,6%) sia per quelle a rischio di povertà o esclusione sociale (30%).La stima delle famiglie a rischio povertà o esclusione sociale per il 2016 è infatti del 30% e qui ad essere registrato è un peggioramento rispetto all’anno precedente quando la percentuale era del 28,7. Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la povertà è un fenomeno complesso che dipende da vari fattori in quanto non deriva solo dalla mancanza di reddito ma anche dalle scarse probabilità di partecipare alla vita economica e sociale del Paese. Secondo quanto riportato dall’Istat, il rischio di cadere nella condizione di povertà riguarda sia gli individui considerati singolarmente (e si passa dal 19,9% al 20,6%), sia coloro che vivono in famiglie con pochi mezzi (e qui si passa dall’11,5% al 12,1%), sia infine persone che vivono in nuclei a bassa intensità lavorativa. Le aree più esposte al fenomeno sono quelle meridionali ma anche il Centro del Paese non se la passa bene infatti un quarto dei residenti è a rischio povertà. Per l’Unione Nazionale Consumatori: “I dati peggiori dal 2003 – ha dichiarato il presidente Massimiliano Dona – da Terzo Mondo, non degni di un Paese civile, che ci dicono che non basta varare il Rei (Reddito di inclusione sociale, ndr) cercando di tamponare l’emergenza. Bisogna evitare che le file dei poveri assoluti continuino ad ingrossarsi, risolvendo i problemi di chi, pur stando ora sopra la soglia di povertà assoluta o relativa, rischia di finire sotto perché non riesce a pagare le bollette o ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro”.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy