Alonso re di Spagna

Un grande, grandissimo Fernando Alonso ha fatto gli onori di casa come meglio non si poteva conquistando una limpida vittoria nel GP sul tracciato catalano del Montmelò, quest’anno unica tappa del “circus” in terra iberica, dopo aver dominato per quasi tutti i 66 giri in virtù di una guida pressoché perfetta di una Ferrari che, come ammesso dallo stesso pilota, “non sarà ancora la più veloce (prova ne è che mancano ancora le pole position in questo Mondiale, ndr), ma vuole diventarlo e a Maranello si sta lavorando duro per questo, ma in gara siamo sempre molto competitivi e  se riusciamo a inanellare 5-6 podi consecutivi, evitando quanto accaduto in Malesia e in Bahrain, il campionato è alla nostra portata”. E che la Ferrari sia in gran spolvero lo conferma anche il terzo posto di un ritrovato (primo podio stagionale per lui) Felipe Massa per la gioia della moglie e del figlioletto, Felipinho, presenti al paddock. E tutti a chiedersi dove mai sarebbe potuto arrivare il brasiliano senza la penalizzazione che lo ha costretto a partire dal 9° posto per aver ostacolato Webber in prova. Nulla hanno potuto i più accreditati rivali di fronte alla sinfonia rossa: Raikkonen, pur giovandosi dell’ottima strategia elaborata in casa Lotus che ha fruttato un pit stop in meno (3 contro i 4 altrui), si è dovuto accontentare della piazza d’onore, mentre il campione in carica e capolista dell’attuale Mondiale, Sebastian Vettel, ha chiuso con un anonimo quarto posto che conferma, anche alla luce dell’ennesima dèbacle di Webber, come le Red Bull quest’anno siano di questo pianeta. Male, come temevano gli stessi tecnici tedeschi, anche le Mercedes che pure avevano fatto la voce grossa nelle prove: Rosberg solo sesto e Hamilton addirittura fuori dalla zona punti. E il dominio Ferrari che ha acceso gli entusiasmi di un pubblico spagnolo accorso numerosissimo per ammirare le gesta del proprio idolo e connazionale stavolta è stato addirittura più evidente di quello mostrato lo scorso anno a Valencia: lì, la buona sorte aveva giocato un ruolo decisivo, prendendo di mira Vettel e Grosjean. Qui, le “rosse” hanno fatto tutto da sé: semplicemente più forti di tutta la concorrenza e senza alcuna giustificazione di sorta che gli avversari possano accampare. Anche le statistiche sottolineano la portata dell’impresa di Fernando: non vinceva sul circuito del Montmelò dal lontano 2006 e ha rotto la tradizione che, salvo una volta con Schumacher, voleva vincitore del GP solo chi partiva dalla prima fila. L’entusiasmo e l’ottimismo sono contagiosi non solo tra il caldo pubblico spagnolo ma anche presso le alte sfere a Maranello. Luca Cordero di Montezemolo, infatti, non ha potuto resistere alla tentazione di congratularsi con i suoi due piloti pur non potendo presenziare dal vivo: molto simpatica l’immagine regalata da tutte le tv collegate di Alonso che risponde al cellulare al suo presidente e lo ringrazia dei complimenti che gira a tutta la squadra, prima di passargli anche Massa. Perché il segreto di questa F138, non ci si stancherà mai di ribadirlo, risiede proprio lì: la squadra. Non solo una macchina veloce ed affidabile ma anche un intero team che lavora benissimo, dalla scelta delle gomme alla loro gestione in gara, senza dimenticare l’ottimo lavoro dei meccanici al box, autori di pit stop impeccabili oltre che rapidi. Ora, in classifica, dopo aver raggiunto Vettel come numero di successi stagionali (due), Alonso riduce il distacco ad un più consono -17 punti che ancora non dice tutto della differenza di valori in pista, mentre l’ex ferrarista, Raikkonen, si porta addirittura a – 4. Tutto di nuovo aperto, dunque. Il braccio di ferro riparte tra due settimane nella sempre suggestiva cornice del Principato.

D.P.