Nel cdm di oggi, inoltre, sarà esaminato anche il pacchetto giustizia. A quanto si apprende, nel provvedimento sono previste anche misure relative alla detenzione domiciliare e ai permessi per i detenuti comuni.
“Nelle stesse ore in cui lavoravamo alle norme del Dpcm, abbiamo lavorato per far arrivare risorse in tempi record alle categorie penalizzate. Oggi alle 15 abbiamo un Cdm in cui approviamo un decreto con immediate misure di ristoro e indennizzi“, aveva detto il premier Giuseppe Conte nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con le categorie. “Il governo si assume le proprie responsabilità ed è giusto che il suo operato sia sindacato e sottoposto a critiche, ma se perdiamo di vista l’obiettivo di marciare tutti insieme nella stessa direzione per uscire dalla pandemia, rischiamo di aggravare la situazione nel Paese”, aveva aggiunto Conte.
I ristori a fondo perduto saranno il “pezzo forte” del decreto sul tavolo del Consiglio dei ministri del pomeriggio e arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre”, avrebbe inoltre detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Il nuovo intervento a fondo perduto avrà un funzionamento legato al meccanismo già utilizzato con il decreto Rilancio, il mese di aprile resterà il punto di riferimento: “Per alcuni settori il coefficiente sarà 1, per i ristoranti 1,5”, per altri settori potrà arrivare a 2 (quindi ristoro doppio rispetto a quanto già ricevuto). Nel decreto ci saranno anche “sostegni specifici per turismo e somministrazione”, cioè bar, ristoranti, pub.
Per quanto riguarda lo sport, prima del Cdm si è tenuta una riunione in conference call tra il presidente del consiglio Giuseppe Conte, il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora e diversi rappresentanti del mondo dello sport. Presenti, a distanza, tra gli altri il presidente del Coni Giovanni Malagò, quello del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli e il numero uno della Lega Pro Francesco Ghirelli, in rappresentanza del comitato 4.0. Partecipano anche alcuni presidenti degli Enti di promozione sportiva. Al centro della discussione, lo stop allo sport di base e le possibili misure di aiuti. “Noi dobbiamo ridurre le occasioni di socialità in modo da ridurre anche il numero dei contatti che si hanno abitualmente – avrebbe detto Conte -. Solo così riusciremo a tenere sotto controllo la curva epidemiologica”. E poi ancora : “Capisco la sofferenza di tutte le categorie. Ho firmato il Dpcm solo quando sono stato sicuro che ci sarebbero state le risorse per il vostro mondo e per le altre categorie coinvolte”. Chiudere di nuovo lo sport di base è stata una decisione “sofferta ma necessaria”, ha detto il premier Conte ai rappresentanti dello sport. Tra le misure sembra esserci anche l’aumento del bonus collaboratori che sale da 600 a 800 per il mese di chiusura di novembre, contributi a fondo perduto del doppio rispetto alla scorsa tornata del primo lockdown (variabile in base al calo del fatturato), oltre alla possibilità di cessione del credito di imposta dal canone di affitto degli impianti.
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