Gli USA di Donald Trump stanno pensando di introdurre dazi punitivi fino al 100% su alcuni prodotti europei. A rivelarlo è il Wall Street Journal.
Il quotidiano di New York ha anche pubblicato un elenco di prodotti che potrebbero rientrare nella lista nera. Il made in Italy è molto colpito. Accanto ai formaggi francesi come il Roquefort e alle acque minerali come la Perrier, alle moto Husqvarna (svedesi) e KTM (austriache), ci sono anche l’acqua San Pellegrino – da anni di proprietà degli svizzeri di Nestlé – e la Vespa, tuttora un’icona dello stile italiano nel mondo.
Sempre secondo il WSJ, si tratterebbe di una ritorsione commerciale contro la UE, rea di non aver abbassato a sufficienza le barriere doganali contro la carne bovina americana non trattata con ormoni. Lo prevedeva un pronunciamento del WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, su una questione annosa: il divieto di importare in Europa la carne di animali allevati negli USA con la somministrazione di ormoni. La UE aveva tagliato corto vietando in blocco l’importazione di tutta la carne americana, ma il WTO le aveva dato torto nel 2008, e aveva orchestrato un compromesso: via libera all’importazione di carne proveniente dagli allevamenti che si impegnavano a non ricorrere agli ormoni.
Quell’accordo, accusa però Washington, è rimasto solo sulla carta. Tant’è che le importazioni di carne bovina USA nella UE sono ancora irrisorie. Un esempio: il Giappone, con la sua giustificata fama di protezionismo, importa quattro volte più carne made in USA di tutta l’Unione europea. Vengono da lì le accuse dell’amministrazione Trump, che hanno riaperto un contenzioso mai del tutto chiuso.
Applicare un dazio del 100% sul valore commerciale dichiarato di un prodotto, per i consumatori americani, significherebbe vedere il prezzo raddoppiato dall’oggi al domani. Sarebbe un colpo durissimo alle esportazioni europee e italiane in particolare. Nel 2016, il made in Italy negli USA ha fruttato 40 miliardi di euro, un record assoluto. E a Piazza Affari la notizia ha trascinato giù il valore delle azioni Piaggio, che hanno fatto segnare perdite dell’1,5%.
È vero che le regole del WTO limitano la portata dei dazi punitivi: si possono imporre solo su importazioni che dichiarano un valore di 100 milioni di dollari. Ma nel Paese la voce dei protezionisti è forte, se è vero che ancora nel 2015, in piena era Obama, il Congresso a maggioranza repubblicana ha approvato una legge che snellisce l’iter necessario per approvarli.
Se il Senato confermerà la sua nomina, decidere sui dazi sarà uno dei primi atti di Robert Lighthizer, che Trump ha nominato rappresentante per il commercio estero.
L’apertura di un “fronte europeo” arriva proprio mentre in Congresso circola una proposta di legge che ridimensiona molto le richieste della nuova amministrazione USA al NAFTA, l’area di libero scambio con Messico e Canada. In campagna elettorale Trump aveva definito l’accordo “un disastro” e aveva lasciato intendere di volerlo rivoluzionare. Il mese scorso, invece, aveva promesso al premier canadese Justin Trudeau che avrebbe chiesto solo “piccoli cambiamenti”.
F.M.R.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy