E’ uno dei casi discografici dell’anno l’uscita dell’omonimo album di debutto di Anna Calvi, londinese di padre italiano, classe ‘82. Tanto che il Telegraph le ha dedicato un titolo altisonante come questo: “Anna Calvi dà la voce alla passione e al desiderio”. Incensata dalla critica forse anche oltre i suoi indubbi meriti, complice o correo un sondaggio realizzato dalla BBC, per la Calvi sono subito scattati paragoni anche troppo impegnativi con altre sue illustri colleghe.
E si è parlato di lei accostando il suo nome a quello di P.J. Harvey, Siouxsie, o Dolores O’Riordan dei Cranberries. In realtà, la notevole potenza del timbro e le sue sfumature talvolta drammatiche, ma soprattutto la sua impostazione, si avvicinano forse solo a quelli della leader dei Banshees. Mentre il continuo giocare della voce e della chitarra con il silenzio, certamente un tratto distintivo e forse il più interessante delle sue composizioni, può a mio avviso solo vagamente ricordare alcune pagine scritte dalla sua connazionale Polly Jean. Senza però raggiungere le stesse vette di originalità e forza espressiva. Le tracce del disco, dieci in tutto, scorrono molto fluide all’ascolto e rivelano comunque un’indiscutibile personalità interpretativa. Gli arrangiamenti, essenziali ma molto curati, sono abilmente disegnati per offrire maggior evidenza possibile alle notevoli capacità canore della minuta e affascinante cantautrice. Tra i brani presentati per questo suo esordio, segnaliamo la godibilissima “Black Out”, “Desire”, forse il pezzo più rappresentativo di tutto il disco, “I’ll be your man” e “The Devil”, certamente uno dei momenti più intensi. In una recente intervista, Anna si è presentata così: “In musica mi piacciono gli spazi vuoti, le pause. Ogni sforzo è diretto a creare atmosfere. Ogni strumento deve saper raccontare una storia così come le parole. Ogni nota ha la sua importanza. Non ce ne devono essere mai troppe, solo quelle necessarie. E’ un po’ come nella vita: dico qualcosa solo quando ho qualcosa da dire.” Se non ancora una vera rivelazione, una bella promessa.
La Calvi si esibirà dal vivo allo Spazio 211 di Torino il 13 luglio prossimo, all’interno dello Spaziale Festival, sul palco che avrà già visto esibirsi i Mogwai e che è stato inaugurato dagli Einstürzende Neubauten il 3 giugno scorso.
Riccardo Ruggenini
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