“Le mie dimissioni sono definitive”. E’ quanto dice Lucia Annunziata che lascia il suo programma in Rai, In mezz’ora in polemica con il direttore di Rai3 Paolo Ruffini. Annunziata ha presentato le sue dimissioni al direttore generale Lorenza Lei che le ha chiesto se si potevano trovare altre strade, ma lei ha risposto di no. Trattative interrotte anche per Santoro.
“Il direttore Paolo Ruffini – spiega Lucia Annunziata – lunedì 27 ha comunicato in comitato editoriale-aziendale di ritenere impossibile continuare a lavorare con me dopo la mia intervista al Messaggero ed ha chiesto alla Rai la possibilità di trasferirmi su altre reti. Ho preso atto – aggiunge – ed ho presentato questa mattina le mie dimissioni al direttore generale Lorenza Lei. Il dg mi ha chiesto se poteva trovare altre strade. Ho detto no, le mie dimissioni sono definitive”. Già nella serata di presentazione dei palinsesti c’era stato uno scontro tra Ruffini e Annunziata, per l’assenza del suo programma dalla cartellina dei palinsesti autunnali che però il direttore aveva giustificato come un errore di stampa. Ma la giornalista aveva lasciato comunque la serata. Al momento, a quanto si apprende, l’addio alla Rai non prevederebbe un nuovo contratto con altra emittente. Nel frattempo giunge la notizia che Telecom Italia Media, editore de La7, ha interrotto le trattative con Michele Santoro. Lo si legge in una nota in cui si parla di “inconciliabili posizioni riguardo alla gestione oeprativa dei rapporti fra autore ed editore”.”Siamo di fronte ad una nuova, eloquente ed inoppugnabile prova dell’esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse” afferma Michele Santoro dopo l’interruzione delle trattative con La7, comunicata da Telecom Italia Media. “Un accordo praticamente concluso – prosegue il giornalista -, annunciato dallo stesso telegiornale dell’editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo, viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale. Naturalmente non possiamo fornire le prove dell’esistenza di interventi esterni ma parla da solo l’interesse industriale che avrebbe avuto La7 ad ospitare un programma come il nostro nella sua offerta”.”Improvvisamente – prosegue – ci sono stati posti gli stessi problemi legali che la Rai pone a Milena Gabanelli e norme contrattuali che noi consideriamo lesive della libertà degli autori e dei giornalisti. Per non tradire le attese del pubblico, ci siamo impegnati a farci carico delle eventuali conseguenze legali delle nostre trasmissioni, ad autoprodurle e a procedere per gradi, senza un contratto quadro, con una prima serie di undici puntate. In questo modo, sia noi che l’editore, avremmo potuto liberamente valutare l’opportunità di continuare la collaborazione”. “Ricordiamo a tutti – aggiunge il giornalista – che il dottor Stella, amministratore delegato di Ti media aveva pubblicamente dichiarato che non c’erano divergenze economiche e che La7 non aveva nessun problema a mettere in onda un programma come Annozero. Un programma che, tra infinite difficoltà e attacchi di ogni tipo, è sempre stato realizzato in completa autonomia. Perché hanno cambiato idea? Chi ha interesse ad impedire che si formi nel nostro Paese un terzo polo televisivo che rompa la logica del duopolio?” “Per tornare a crescere – conclude Santoro – l’Italia deve liberarsi del conflitto di interesse e di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di opporgli le ragioni della libertà di opinione e della libertà di mercato. Sulla scia del successo di Tuttiinpiedi, con l’aiuto fondamentale del pubblico, dimostreremo presto che un Paese semilibero non ci basta. Tutto cambia”.Dispiaciuti per l’interruzione si chiedono la ragione dell’annuncio dello stop e si augurano che la trattativa possa riprendere. Parlano con una voce sola Gad Lerner ed Enrico Mentana sul mancato arrivo di Michele Santoro sulla rete per la quale lavorano, La7. “Siamo molto dispiaciuti dell’interruzione della trattativa per portare Michele Santoro a La7. Non solo – spiegano all’Ansa – perché la sua è una voce importante nel panorama della libera informazione, ma anche perché siamo convinti che una trattativa condotta più sobriamente avrebbe limitato le interferenze esterne, comunque inaccettabili, e favorito un accordo professionale basato sui principi dell’autonomia e della lealtà reciproche, già vigenti a La7. Ci chiediamo, inoltre: che bisogno c’era – dicono ancora Lerner e Mentana – di decidere e annunciare con questa fretta lo stop alla trattativa con Santoro? Ci auguriamo che si possa riprendere più serenamente il filo della trattativa nell’interesse di tutti, come suggeriscono le ragioni del libero mercato”. La7 spieghi che non ci sono state pressioni esterne sull’interruzione delle trattative con Michele Santoro: questo, in sintesi, l’auspicio di Enrico Mentana, intervenuto oggi nello spazio ‘100 secondi’ su Rds. “Parliamo del caso Santoro. Sapete – ha detto Mentana – si sono rotte le trattative tra La7, dove io lavoro, e il popolare conduttore di Annozero. Si sono rotte male, con un comunicato unilaterale de La7 che diceva sostanzialmente che erano inconciliabili le richieste dell’una e dell’altra parte riguardo all’autonomia lavorativa di Santoro e ai vincoli che invece ha un’emittente. Le parole di Santoro a commento dell’avvenuta rottura sono durissime e fanno riferimento alla persistenza di un gigantesco conflitto di interessi in Italia. La tesi neanche tanto velata è che a bloccare tutto sia stato Berlusconi. In qualche modo non soltanto la Rai e Mediaset ma anche La7 deve tenere conto del fatto che, se lui non vuole, le cose non si fanno”. “E’ il momento dell’amarezza – ha commentato ancora il direttore del Tg La7 – e quindi si capisce che questo giudizio é particolarmente duro, ma per amore di verità e per amore di libertà sarebbe opportuno proprio che La7 spiegasse, se come spero può farlo, che la decisione di rompere, di interrompere le trattative è soltanto sua. Poi io penso che in realtà – ha concluso – la cosa migliore sarebbe riprenderle quelle trattative”.
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