Non ha display digitale, né lancette. Per scandire il tempo l’orologio planetario usa i corpi celesti.
Esiste già Newton, della Nixon, l’orologio in policarbonato che descrive la legge di gravitazione universale. Il suo quadrante ricorda proprio il moto dei pianeti del sistema solare. Ma quest’ultimo modello, presentato dalla Van Cleef & Arpels al salone internazionale dell’alta orologeria, è nettamente più avanzato.
Piccole sfere di materiali d’alta qualità, preziosi e semipreziosi, girano ognuno ad una velocità diversa attorno ad una pietra centrale in oro rosso. Sono la rappresentazione dei sei pianeti del Sistema solare che ruotano attorno al Sole. La piccola sfera di Mercurio, la più vicina al centro, impiegherà così 88 giorni per un giro completo; Venere ce ne metterà 224; Marte 687, la Terra naturalmente 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Giove e Saturno sono invece molto più lenti, rispettivamente con un periodo di rivoluzione di 12 e 29 anni, mentre Urano e Nettuno non ci sono per scelta: il primo impiega 84 anni per compiere un giro completo attorno al Sole e il secondo 164. Più della vita di una persona.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
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