Assad è nel mirino degli occidentali. Dopo la strage di Douma, causata dall’utilizzo di armi chimiche, la tensione sulla Siria e l’intero Medio Oriente è salita a livelli mai raggiunti recentemente. Le immagini riguardanti la morte di civili, tra cui molti bambini, hanno riproposto il dilemma occidentale sull’intervento o meno contro le forze di Assad, accusate di essere state le autrici dell’attacco sui civili.
Ma intanto la situazione sul campo si complica. In vista di possibili sviluppi militari si muovono navi ed aerei. Secondo i media turchi avrebbe lasciato il porto cipriota di Larnaca il cacciatorpediniere Donald Cook della marina militare Usa al fine di avvicinarsi alle acque territoriali siriane. Al contempo nella mattinata di oggi le forze aeree della Federazione Russa avrebbero sorvolato una fregata francese nel Mediterraneo orientale e disturbato il segnale dei droni militari statunitensi in Siria, in risposta alle minacce occidentali di intervento contro le truppe di Assad, alleato di Mosca
ASSE WASHINGTON PARIGI – La necessità di una risposta chiara e dura è partita dal Presidente degli Stati Uniti d’America il quale in passato aveva più volte richiamato la necessità di non superare la linea di demarcazione sull’utilizzo di armi chimiche nel conflitto siriano. Lo stesso Trump ha prontamente telefonato al Presidente francese Emmanel Macron e i due hanno espresso il desiderio di una “ferma risposta” da parte della comunità internazionale. In presenza di nuove violazioni sul divieto di utilizzo di armi chimiche Usa e Francia interverranno Se “la linea rossa è stata superata”, ci sarà “una risposta”: è questo l’avvertimento ribadito dal portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux.
MOSCA NEGA E RILANCIA – Netta la risposta russa, sia durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che nelle dichiarazioni giunte dal Cremlino. Lo stesso Ministro degli Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov ha dichiarato che dopo le accuse occidentali al regime siriano di avere effettuato un attacco chimico contro i ribelli gli specialisti russi “non hanno rinvenuto alcuna traccia di sostanza chimica”. A complicare la situazione la massima allerta decisa dai comandi russi per le forze di Mosca dispiegate sul territorio siriano. Stesso codice rosso per gli altri alleati di Assad, a cominciare dagli iraniani ed Hezbollah.
COSA ACCADRA’ NELLE PROSSIME ORE ? Il segretario stampa della Casa Bianca Sarah Sanders ha riferito che il presidente Trump ha annullato il viaggio per partecipare al Vertice delle Americhe in Perù, per studiare la risposta politico militare da dare all’attacco di armi chimiche siriane. La partenza prevista per venerdì prossimo fa ritenere entro fine settimana gli Usa potrebbero aver già attaccato sullo scacchiere siriano. L’opzione militare più accreditata riguarderebbe l’utilizzo da parte americana di missili da crociera su obiettivi non russi. Sempre che Onu o qualche importante stato, non tenti la strada della mediazione con esclusione dell’utilizzo della forza. La domanda, a questo punto, con tutte le super potenze schierate è la seguente: chi mai potrà fare da Stato terzo? Chi ne è legittimato e, soprattutto, ne ha la capacità? L’Europa sembra esser nuovamente la grande assente, con Parigi che soffia sui venti di guerra ed i russi che non resteranno certo a guardare in caso di iniziative militari particolarmente pesanti.
A.M.N.
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