In Austria il ballottaggio delle elezioni presidenziali è stato annullato e si dovrà rifare il prossimo autunno. Lo ha deciso la Corte Costituzionale di Vienna, che ha esaminato il ricorso dell’FPÖ, il Partito della libertà – formazione populista di destra – sconfitto per una manciata di voti lo scorso 22 maggio.
Dopo un primo turno che aveva eliminato a sorpresa i candidati dei grandi partiti tradizionali, i socialdemocratici e i popolari, il primo ballottaggio – ora annullato – aveva visto prevalere il verde indipendente Alexander Van der Bellen sul nazional-populista Norbert Hofer. Lo scarto era stato minimo: meno dell’un per cento, pari a circa trentamila voti. Ma la Suprema Corte ha riscontrato irregolarità nello scrutinio dei voti per corrispondenza, che potrebbero aver condizionato il risultato.
“Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia e il nostro compito è di garantirne la regolarità”, ha detto Gerhart Holzinger, presidente della Corte Costituzionale, prima di leggere il verdetto. “La nostra sentenza deve rafforzare il nostro Stato di diritto e la nostra democrazia”.
Non prende posizione, invece, la Commissione UE: il portavoce dell’esecutivo comunitario ha detto di non avere commenti “su quella che è una decisione della Corte Costituzionale di uno Stato membro”.
Per la ripetizione del ballottaggio, gli austriaci torneranno alle urne il prossimo autunno, fra settembre e ottobre.
F.M.R.
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