Tutti condannati gli otto imputati per sfruttamento della prostituzione di due ragazze minorenni in un appartamento ai Parioli a Roma. E’ quanto ha deciso il gup Costantino De Robbio al termine di una camera di consiglio lampo (solo dieci minuti la durata). A tutti gli imputati è stato concesso il rito abbreviato. La pena più severa, dieci anni di reclusione, è stata inflitta al “dominus” dell’organizzazione, Mirko Ieni, per il quale il pm aveva chiesto una pena detentiva di 16 anni e 6 mesi. E’ stata confermata, invece, la condanna a 6 anni di carcere per la madre di una delle due ragazze minorenni. La donna, riconosciuta colpevole di aver spinto la figlia a prostituirsi, dovrà anche pagare 20mila euro di multa, è stata, inoltre, dichiarata decaduta dalla potestà genitoriale e dal diritto di successione e, infine, sarà costretta a risarcire la ragazza in sede civile.
Mirko Ieni
“Assoluta soddisfazione” per la decisione del giudice è stata espressa dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Cristiana Macchiusi. “L’impianto accusatorio – hanno aggiunto – è stato pienamente condiviso dal gup“. Nel condannare, in alcuni casi a pene superiore a quelle richieste, gli imputati, il gup Costantino De Robbio, ha inflitto loro anche multe. Dato conto di quella comminata alla madre di una delle due ragazze, per Mirko Ieni la multa è di 60 mila euro, per Nunzio Pizzacalla di 24 mila, per Riccardo Sbarra di 30 mila, per Marco Galluzzo di 8 mila, per Francesco Ferraro, Gianluca Sammarone e Michael De Quattro di 3 mila. Il giudice ha, inoltre, disposto il risarcimento delle parti lese in separata sede e la confisca di tutti i computer sequestrati durante l’inchiesta nonchè il loro affidamento ai Carabinieri perv agevolarne l’attività di lotta alla pedofilia.
“Il commento alla sentenza è chiaro: è stata finalmente ridimensionata dal giudice la sproporzionata richiesta di condanna del pm. Attendiamo i motivi della sentenza; certamente proporremo appello“, così l’avvocato Raffaella Scutieri, difensore di Mirko Ieni. “Quanto alla quantificazione del danno – ha aggiunto Scutieri – è stata finanche respinta la richiesta di provvisionale immediatamente esecutiva. Evidentemente questi danni subiti non è stato possibile quantificarli“.
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