Vegani si diventa, come scelta di uno stile di vita etico che va oltre l’alimentazione. Ma vegani si può anche nascere: non occorre essere dei vitelli, che subito dopo il latte materno iniziano a brucare erba, basta solo che una mamma adotti per il proprio bambino il piano alimentare che esclude carne, pesce e altre proteine di origine animale. Il popolo di vegani e vegetariani aumenta al ritmo di 1.600 persone al giorno. Erano il 6% nel 2013. Sono diventati il 7,1% nel 2014. E l’8% nel 2015. Lo dice il rapporto annuale Eurispes. Per questa ragione la struttura sanitaria Humanitas San Pio X, a Milano, ha progettato un servizio dedicato, che segua dalla gravidanza alla nascita e allo svezzamento le donne vegetariane, che hanno bandito dalla loro tavola carne e pesce, e le vegane, la cui scelta radicale esclude anche uova e latticini, che intendono applicare lo stesso rigore anche nel menù del loro bimbo. Si tratta dell‘ambulatorio ‘Babygreen’ creato per seguire le mamme che hanno adottato stili alimentari diversi, dalla gravidanza fino allo svezzamento del bebè. E’ anche il primo punto nascita che ha scelto di accogliere queste nuove esigenze che comportano stili di vita del tutto differenti già nello svezzamento del neonato.
Le visite (che hanno un costo di 130 euro) sono già prenotabili e da lunedì 17 ottobre 2016 il servizio diventa pienamente operativo.
In Italia sempre più persone sognano un mondo sempre più verde, almeno nei piatti: secondo dati Eurispes aumentano del 15% l’anno i vegetariani e vegani e con loro devono adeguarsi anche risotanti e asili nido. L’Humanitas di Milano è anche il primo punto nascita che ha scelto di accogliere queste nuove esigenze che comportano stili di vita del tutto differenti già nello svezzamento del neonato. Paola Marangione, responsabile della Neonatologia e patologia neonatale, lo definisce “ambulatorio di attenzione nutrizionale e l’obiettivo è accogliere la mamma, la sua visione della vita e le sue scelte a tavola, siano esse vegane, vegetariane, ma anche legate a esigenze di tipo religioso”. La filosofia green infatti non resta fuori dalle sale parto, ma spesso le mamme col pancione che hanno scelto di sposare stili alimentari diversi, “si nascondono perché si sentono giudicate“, sottolinea oggi in occasione della presentazione delle novità del punto nascita San Pio X.
“Bisogna parlare con loro, chiedere tutto, anche cosa mangiano, e affiancarle nelle loro scelte. L’ambulatorio punta a seguire le neomamme con professionisti esperti (nutrizionista e pediatra), coniugando i fabbisogni nutrizionali con l’evidenza scientifica, anche per evitare casi come quelli raccontati talvolta dalle cronache”, di bambini finiti in ospedale con gravi carenze, in pericolo di vita.
Dietro a questa novità assoluta nel campo sanitario c’è un messaggio forte: garantire “una crescita adeguata per il tuo bambino e ti aiuteremo a ottenerla in un modo che si concili con la tua filosofia alimentare”, riassume Marangione. Un altro risvolto positivo è proprio per le donne vegane, “di solito molto informate in fatto di alimentazione”, sottolinea Marangione, che rischiano in gravidanza e allattamento carenze proteiche e di vitamina B12 perché spesso non sanno che per raggiungere il fabbisogno di proteine raccomandato devono aumentare la quantità giornaliera di legumi, soia, tofu, tempeh e cereali integrali, suddivisi tra pranzo e cena. Inoltre sia vegane che vegetariane possono soffrire di carenze di omega 3, acido grasso essenziale importante in gravidanza, che possono trovare in olio di lino, semi di chia o noci. Pertanto, anche la cucina della San Pio X, che da oltre 50 anni Da oltre 50 anni è un punto di riferimento per pazienti e medici, confluita recentemente nel prestigioso gruppo Humanitas, è pronta ad accogliere le esigenze alimentari speciali durante la degenza delle future mamme’ green’, che potranno così rimanere ‘vegan’ anche in corsia.
Un esempio di menu vegano ‘a misura’ di secondo trimestre di gravidanza (circa 2000 kcal)? Lo consiglia Simona Ferrero, nutrizionista della struttura sanitaria: a colazione latte di soia fortificato con calcio (200 grammi), fiocchi d’avena e cereali (40 grammi) e semi di lino (10grammi), albicocche disidratate (30 grammi); per pranzo insalata di farro (100 gr.) con dadolata di verdure fresche (150 gr.) e ceci (30 grammi), e per finire 150 grammi di tofu; merenda a base di macedonia di frutta fresca (150 gr.) con mandorle (10 gr.); e a cena lenticchie al curry (80 gr.), spinaci (200 gr.) con uvetta e pinoli (un cucchiaio), pane integrale (80 gr.). Il tutto condito con olio extravergine di oliva.
A.B,
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