“Benvenuti zombies, fantasmi, streghe e creature della notte! Se cercate leggende, racconti dell’orrore, cartoline, giochi, idee per costumi e per la vostra festa, libri, ricette, decorazioni e attività per i più piccoli siete nel posto giusto! Navigate nel nostro sito … Halloween viene una sola volta l’anno..” Tante info e spunti su come organizzare una festa che fino a 20 anni fa esisteva solo in America dove i bambini, la sera prima di Ognissanti, bussavano alle case dei vicini chiedendo “trick or treat?”- dolcetto o scherzetto? – si trovano online.
Oggi che siamo soliti spingere la nostra inarrestabile sete di novità sempre oltre, alla scoperta di curiosità e stravaganze ancora più intriganti (nei negozi di ottica, ad esempio, vanno a ruba lenti a contatto rosse per simulare gli occhi dei vampiri), nel tentativo ‘estremo’ di originalità il Museo Civico di Pesaro ha allestito per i bambini una festa molto articolata: oltre ad esperienze, racconti e quesiti tra bambole, feticci e storie di occhi perduti, pic-nic e bevande rosse per piccoli ‘vampiri’ assetati di sangue e, dulcis in fundo, una lezioncina su come si costruisce una bambola voodoo.
L’iniziativa ha registrato in poco tempo il tutto esaurito ma in altrettanto poco tempo ha dovuto subire drastiche modifiche avendo messo in allarme genitori e pedagogisti : « Chi è il genio che senza alcuna capacità educativa ha pensato a questa cosa?», ha commentato per primo sulla pagina Fb del museo lo psicologo e psicoterapeuta Fabio Geminiani. In poche ore decine e decine di mail hanno intasato la posta dell’assessorato alla Bellezza del Comune, con richiesta di rivedere i suoi programmi per la festa dei bambini al museo civico. «Insegniamo ai bambini a prendersela con qualcuno, di nascosto?- ha osservato lo psicologo – I bambini imparano giocando e questo gioco insegna a prendersela con qualcuno. Sembra un’attività propedeutica al cyber-bullismo». Inoltre «l’idea del voodoo è negativamente educativa – ha obiettato – esso può avere risvolti, per i bambini più “deboli” che, evidentemente, sfuggono a chi ha architettato questo ‘gioco’. Io, personalmente, penso che il voodoo sia una superstizione e, quindi, non vada accreditata neanche per gioco».
Nonostante le rassicurazioni dell’ideatrice, Michela Gaudenzi (tra le responsabili delle attività ricreative svolte ai Musei Civici con laurea in Scienze della Formazione e specializzazioni sia in didattica nell’arte che in attività rivolte alla disabilità) – “non faremo riti voodoo. Costruiremo una bambola di pezza, ispirata alla storia di Coraline e la porta magica scritto da Neil Gaiman, che servirà da alter ego, per un gioco d’abilità fatto di enigmi in un contesto ambientato a riferimenti di cui la letteratura gotica è piena”, il tam tam per far conoscere in giro l’iniziativa con risvolti alquanto inquietanti è stato massiccio tanto che una petizione online ha raccolto più di 3000 in pochissime ore continuando poi la diffusione anche su Whatsapp. Ma la polemica sui laboratori dei Musei civici per la notte di Halloween non è cessata, anzi, si è acuita (con lettere alla Curia, al Sindaco e ad altre istituzioni locali) al punto che il programma ha dovuto subire una modifica ufficiale.
Ieri l’evento dei musei civici è stato cambiando sostituendo la costruzione di bambole voodoo, in programma alle 21, con la “Costruzione della bambola di Coraline. Superate le tenebre, inventiamo un nuovo amico per affrontare mille avventure!” Decisamente una saggia inversione di rotta visto che Coraline è una giovanissima eroina di un romanzo horror-fantasy per ragazzi, scritto da Neil Gaiman e illustrato da Dave McKean, che ha vinto il premio Hugo e il premio Nebula come miglior romanzo breve.
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