Battisti è in fuga. Ora lo ricerca l’Interpol

Quello che molti temevano, in Brasile ma soprattutto in Italia, sembra ormai essere una realtà inconfutabile: Cesare Battisti, condannato all’ergastolo per 4 omicidi, delinquente comune poi convertito al terrorismo dei Proletari Armati per il Comunismo è in fuga, irreperibile da quando venerdì scorso un giudice della corte suprema federale brasiliana aveva revocato per lui, lo stato di rifugiato politico concesso dall’ex presidente Lula.

Alla richiesta di estradizione presentata già da diversi anni dall’Italia non era stato possibile dare esecuzione proprio a causa della copertura politica offerta dall’ex presidente del partito dei lavoratori brasiliano.

Intanto nelle ultime ore il ministro per la Pubblica sicurezza Raúl Jungmann non ha escluso che Cesare Battisti, condannato in Italia per omicidio e ricercato per essere estradato, sia fuggito dal Brasile. Parlando alla radio CBN, Jungmann ha spiegato che questa ipotesi è fra quelle prese in considerazione dagli uomini della Polizia federale. Alla domanda dell’intervistatore sulla possibile fuga di Battisti, il ministro infatti ha ammesso: “E’ una possibilità. Non so dire se alta, ma è una possibilità”.

Le reazioni in Italia non si sono fatte attendere.

“Non metteremo premi o wanted. Lasciamo ai film quella roba lì. Ma sono fiducioso sul fatto che si possa risolvere positivamente”.

Così Matteo Salvini, rispondendo ad una domanda su un’eventuale ricompensa per la cattura di Cesare Battisti.

“Ribadisco quanto detto al presidente brasiliano: qualora venisse preso sono disponibile a salire sul primo aereo e accompagnarlo personalmente in Italia”, ha aggiunto il vicepremier leghista.