Ora si spera solo che estingua il debito con la società e le vittime della sua ferocia. Per Cesare Battisti è finita. Il contesto di complicità politiche nazionali ed internazionali si è ormai dissolto. Il suo arresto in Bolivia ed il trasferimento in Italia con tanto di teatrino aeroportuale, anche se all’attuale governo va riconosciuta la linea della fermezza nel cercare di dare risposte su una storia assurda durata quasi quarant’anni, pone fine a una vergognosa latitanza.
Quel criminale assassino che risponde al nome di Cesare Battisti, delinquente comune passato nel campo del terrorismo con una credenziale di quattro omicidi ed una ferocia definita dagli stessi giudici, sadica e partecipata, finirà i giorni che restano della sua vita, in un supercarcere italiano con i primi sei mesi di detenzione in isolamento totale. Sono ormai solo un lontano ricordo, infatti, le immagini con occhiali scuri sulla spiaggia di Copacabana con tanto di cocco in mano per il piacere di fans e lettori di Paris Match. Immaginiamo il dolore dei parenti delle vittime di fronte a quegli scatti così atrocemente impudenti e irrisori.
La giustizia ha fatto il suo corso e i motivi di legittima soddisfazione esternati dai ministri dell’Interno Salvini e dal Guardasigilli Bonafede, sotto l’aereo della Presidenza del Consiglio, fanno parte di un rituale che gli italiani e non solo i familiari delle vittime, attendevano da tanti anni. Forse troppi.
Sì decisamente troppi, perchè la vicenda di questo personaggio dalla faccia da iena ridens che fuggito dalla Francia grazie all’aiuto dei servizi segreti francesi del presidente Sarkozy merita di essere raccontata, tutta fino in fondo. Coccolato dall’intellighenzia della sinistra italiana e francese da buona parte dellinformazione simpatizzante del terrorismo rosso degli anni di piombo, convinse l’allora inquilino dell’Eliseo, pressato dalla gentile consorte Carla Bruni, a sua volta interessata dalla sorella, perchè Parigi facesse qualcosa per il losco tenebroso guerrigliero italiano scrittore di noir e così caro anche a tanti intellettual francesi sempre pericolosamente ed impunemente vicino al terrorismo, per loro soltanto da salotto e da bevute.
E qui c’è anche un aspetto di colore di tutta la vicenda che la dice lunga sul cinismo, l’ipocrisia, la farabuttaggine e la viltà di questo bel mondo fatto di pseudo intellettuali e forze residuali di quegli anni di piombo che tra il Settanta e l’inizio di Tangentopoli hanno condizionato con il sangue e la paura, la vita di tantissimi italiani, servitori dello Stato o avversari politici, da “educare, colpire o annientare” a seconda delle necessità dell’azione terroristica.
Ma nel caso di Battisti si è superato ogni limite. I suoi misfatti dovevano andare in prescrizione per “meriti letterari”resi al Paese per migliorare il quadro delle scarse e scivolose libertà democratiche di cui era deficitaria l’Italia di quegli anni a detta dei nostri cugini d’oltralpe, che grazie alla dottrina Mitterand predisposero le condizioni legali perchè moltissimi autentici farabutti potessero godere dell’impunità in territorio francese.
Sì, perchè proprio la vocazione letteraria di questo volgarissimo assassino doveva rappresentare il legittimo lasciapassare per non scontare i propri misfatti. Una pretesa e tanti desideri incoffessabili da parte di molti uomini presenti anche ai vertici di partiti e delle istituzioniche, che pure in Italia, ha trovato, per decenni coperture e complicità anche e soprattutto tra gli intellettuali radical chic presenti nei piccoli e grandi giornali come nelle radiotelevisioni di Stato e commerciali.
Ma la verità sulla latitanza è ancora tutta da scrivere. Il governo sembra intenzionato ad andare avanti alla ricerca di tanti altri terroristi latitanti eccellenti: una quarantina circa di cui, uno nero e tutti gli comunisti, macchiatisi di delitti odiosi. Oggi tranquilli turisti in giro per il mondo, verso i quali non si è mai manifestata una vera volontà di riportali a casa per rendere giustizia alle loro vittime.
Nell’euforia del momento il governo ha ribadito la propria volontà di riaprire queste pagine dolorose legate a fatti di sangue del terrorismo che si sviluppò in Italia in anni ormai lontani ma sempre presenti nella mente e nel cuore di chi quella violenza la subì, senza potersi difendere.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy