La Procura della Repubblica di Brasilia ha chiesto l’annullamento della concessione del visto di permanenza in Brasile di Cesare Battisti.
Ne consegue la richiesta di espulsione immediata. Secondo il procuratore, accordare il visto a l’ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac), condannato in contumacia dalla giustizia italiana per quattro omicidi avvenuti tra il 1977 e il 1979, va contro lo statuto brasiliano che vieta la concessione del visto a uno straniero condannato o processato in un altro paese per crimine doloso, passibile di estradizione per la legge del Brasile. La misura non avrebbe carattere punitivo e non deve essere confusa con l’ estradizione in Italia: Battisti, infatti, potrebbe tornare il Messico o in Francia, paesi dove è già stato in precedenza. Il procuratore ha giustificato la sua azione col fatto che, a suo parere, i delitti commessi da Battisti sono di natura comune e non politica.
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