Belén parla ad Announo, trasmissione di La 7, e racconta la sua esperienza travagliata di show girl nel difficile mondo del web.
C’era una volta il mestiere della soubrette-presentatrice. Chi non ricorda Delia Scala, Mina, Marisa del Frate, e la loro garbata bellezza fasciata di bravura? Quel momento magico è durato finché il canale era uno solo. Poi, con l’avvento della tv commerciale, tutto è cambiato. Le première femme del tubo catodico si trasformarono ben presto in show girl. Ma la mutazione genetica televisiva e umana era dietro l’angolo. E la loro presenza si è fatta sempre più ambigua e provocante, perfettamente in linea con un genere di televisione che, abdicando rispetto ad una funzione di orientamento culturale, soprattutto in termini di buon gusto, alla fine optava per lo share sacrificando la vocazione più artistica.
A confermare il cambiamento dei gusti dei telespettatori e della new age dominante su tutti i canali televisivi, Rai non esclusa, è Belèn, la super valletta con farfallina di Sanremo, che, parlando della propria personale esperienza, non esita a raffigurare il suo mestiere come qualcosa che all’esterno viene recepito in maniera negativa se non addirittura sgradevole.
“Se sei una bella ragazza e fai la showgirl, sei automaticamente una troia, l’ho sperimentato sulla mia pelle guardando gli input dell’ambiente in cui lavoro e il mondo stesso di internet”, sintetizza così il suo malessere Belèn. Se un tempo le presentatrici e vallette potevano fondare la popolarità non solo sulla propria avvenenza e bellezza ma anche su reali competenze artistiche, oggi, secondo Belèn, una show girl, è obbligata da un lato ad assecondare atteggiamenti provocanti, offrendo un’immagine assai disinvolta della bellezza femminile. Ma al contempo deve saper gestire una sovraesposizione mediatica non indifferente. A rincarare la dose, oltre allo scarso livello di qualità culturale imposto dalla televisione, si è aggiunto il mondo del web, in cui la popolarità si paga a caro prezzo in termini di commenti, invidia e amplificazione delle notizie, meglio se negative, e delle immagini.
A quanto racconta, Belèn sembra aver imparato la lezione molto bene. E a proprie spese. Su di lei sono circolati a più riprese video in cui la show girl era ripresa durante prestazioni sessuali con il proprio patner. “È stato bruttissimo, una violenza orrenda. Per due mesi non volevo uscire di casa. E io non l’ho mai visto, non ci sono riuscita. Ho provato a far sparire questi video ma ho speso tempo e soldi”.
Per quanta considerazione si possa provare nei confronti del disagio vissuto dalla nota show girl, viene spontaneo chiedersi che senso abbia questo sfogo. Tralasciando gli sgradevoli hardtape divenuti involontariamente virali, la farfallina inguinale e il bombardamento mediatico di immagini cui Belen stessa si sottopone si è indotti a pensare che il rischio sia calcolato e per certi versi voluto. Complimenti dunque alla capacità della soubrette di saper gestire gli effetti collaterali del proprio mestiere, ma, per quanto possa sembrare strano, lezioni di ingenuità Belen purtroppo non ne può dare.
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