Per Silvio Berlusconi si apre un nuovo capitolo che riguarda ancora una volta le sue vicende giudiziarie. La procura di Milano lo indaga per corruzione in atti giudiziari, nell’ambito dell’inchiesta Ruby ter che nasce dal processo Ruby. L’ex premier è accusato, insieme ai suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo, di aver corrotto testimoni.
Complessivamente nell’inchiesta ‘ Ruby ter’ compaiono 45 indagati. Oltre a Silvio Berlusconi figurano molti dei testi del processo Ruby accusati di aver detto il falso.
In un brevissimo comunicato stampa letto ai giornalisti, il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati si è limitato a dire che a seguito della trasmissione degli atti da parte dei giudici che hanno pronunciato le sentenze dei processi Ruby, a carico di Silvio Berlusconi e Ruby 2 (imputati Mora, Minetti e Fede) si è proceduto alle iscrizioni di reato. Bruti non ha comunicato né nomi degli indagati né i reati contestati che tuttavia sono facilmente desumibili dalle motivazioni delle sentenze nei processi già conclusi.
Circa l’iscrizione dei due storici avvocati del Cavaliere nel registro degli indagati, osservano gli stessi interessati in una breve nota,
Si tratta di un atto dovuto in relazione alle indicazioni prospettate nel processo cosiddetto Ruby bis. E’ auspicabile -aggiungono- che la Procura, che nulla aveva rilevato di antigiuridico nel corso dei dibattimenti, voglia procedere ad una rapida valutazione del materiale in atti da cui non potrà che derivare una richiesta di archiviazione.
L’ ipotesi di reato nei confronti di Ghedini e Longo è quella di corruzione in atti giudiziari. L’ accusa, che riguarda anche il leader di Forza Italia, è relativa alla convocazione delle ‘ Olgettine’ ad Arcore datata 15 gennaio 2011 (all’ indomani delle perquisizioni della Procura di Milano) in vista delle loro deposizioni al processo “a favore” dell’ ex premier. I due legali sono indagati, si legge nelle motivazioni del processo, “per aver partecipato nella loro qualità di difensori” del Cavaliere alla riunione del 15 gennaio 2011. Erano 18 le ragazze che hanno risposto alla convocazione e si sono presentate a Villa San Martino quel giorno.
Si ritorna a parlare di “sincronismo tra l’ attività giudiziaria della Procura di Milano e l’agenda politica italiana”. A sottolinearlo è una fedelissima del leader di Forza Italia, Maria Stella Gelmini, che aggiunge:
Colpisce, però, e ogni persona di buon senso lo vede, che mentre il presidente Berlusconi lavora per l’agibilità politica dell Italia, alcuni magistrati lavorano per l’inagibilità politica di Berlusconi.
“Nessuna novità, nessuna evoluzione” per la portavoce del gruppo Forza Italia alla Camera, Mara Carfagna.
Vecchio il messaggio politico lanciato da certa magistratura. Se Renzi ha dato un colpo mortale all’ antiberlusconismo militante all’interno del Pd, questa ossessione è quanto mai presente in quella parte dell’ordine giudiziario che interpreta il proprio ruolo in termini prevalentemente politici. L’ Italia – conclude Carfagna – diventerà una democrazia matura quando terminerà questa pericolosa devianza culturale.
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